Dalla riapertura del MAO – Museo d’Arte Orientale, dopo la chiusura dovuta all’emergenza sanitaria, è nuovamente visitabile l’allestimento Trame Persiane.
La mostra, attraverso sete e velluti di manifattura iraniana e turca, racconta la storia dei più importanti centri tessili degli imperi persiano e ottomano e delle fiorenti culture che prosperavano al loro interno. Un’ottima occasione per scoprire qualcosa di più sui risvolti che culture diverse in epoche diverse riflettono sul modo di realizzare e decorare i tessuti, e sulle diverse tipologie e scopi di questi artefatti.
Cogliamo allora l’opportunità di scoprire la storia tessile che si è sviluppata nel territorio piemontese, da molti secoli particolarmente fiorente in questo settore.
Nel Settecento Torino fu, insieme a Napoli, centro di produzione di arazzi, oggetti decorativi all’epoca molto diffusi. In particolare, a Torino venivano prodotti gli arazzi destinati a decorare le sale del Palazzo Reale, che in quel periodo veniva ampliato. Ecco perché oggi il percorso museale di Torino che attraversa le sale di Palazzo Reale offre la possibilità di ammirare i diversi arazzi che le decorano, raffiguranti ad esempio paesaggi rurali o scene tratte dal Don Chisciotte, opera che aveva riscosso grande successo in tutta Europa, oppure ancora le “Storie di Alessandro, Giulio Cesare, Pirro e Annibale”.
Appena fuori da Torino, la città di Chieri ospita l’Ecomuseo del Tessile, un complesso di strutture e collezioni che concentrano e rendono fruibile un patrimonio di testimonianze e strumenti (tra cui alcuni telai perfettamente funzionanti), ricostruendo la storia tessile chierese dal Medioevo alla fine dell’Ottocento. L’allestimento si tiene presso l’ex convento di Santa Chiara, divenuto poi opificio, e presso l’Imbiancheria del Vajro, oggi sede di conferenze, mostre temporanee e laboratori.
Sempre a Chieri, vale la pena visitare la collezione civica “Trame d’autore”. L’allestimento nasce dalle Biennali d’Arte che si tengono proprio a Chieri dal 1998 e che promuovono la Fiber Art, una forma di espressione che si svincola dagli strumenti convenzionali e dal settore principalmente industriale a cui è tradizionalmente affidata l’attività tessile, per dare vita a opere originali e profonde.
A questo link è possibile sfogliare i cataloghi digitali delle edizioni passate delle Biennali d’Arte.
Il Museo del Tessile ha programmato il ciclo di conferenze “Ars et Industria”, che si terrà fino a dicembre 2021. Le conferenze saranno accompagnate da esposizioni temporanee e tenute da esperti di arte e manifattura tessile, ed esploreranno gli aspetti tradizionali così come i risvolti contemporanei del settore. È richiesta la prenotazione (se le norme non lo permettono, gli incontri si terranno online oppure verranno riprogrammati).
Un’altra tappa fondamentale per scoprire e visitare i luoghi più significativi del tessile in Piemonte non può che essere Biella, la “capitale del tessile”. Questa città si è affermata fin dall’epoca pre-romana come centro di produzione tessile, per via della posizione in cui si trova, ai piedi delle Alpi: un luogo perfetto per l’allevamento degli ovini. Attualmente la rete industriale della provincia di Biella produce circa il 40% della stoffa pregiata nel mondo.
Grazie al patrimonio di stabilimenti risalenti all’Ottocento, alcuni dei quali ancora funzionanti, e di infrastrutture ad essi collegate, il DocBi insieme al Politecnico di Torino hanno ideato l’itinerario “Strada della Lana”. Attraversando l’area che va dalla Valle Strona alla Valsessera, il percorso porta alla scoperta della nascita dell’industrializzazione tessile, con tanto di mostra fotografica permanente presso l’ex lanificio Fabbrica della Ruota.
Uno dei luoghi visitabili lungo l’itinerario è il lanificio fondato a Trivero nel 1910 da Ermenegildo Zegna, un imprenditore che si è dedicato alla tutela ambientale e allo sviluppo sociale e culturale della comunità. I suoi discendenti hanno voluto portare avanti i valori di cui si faceva promotore, dando vita alla Fondazione Zegna. Oggi la sede dell’ex Lanificio e Casa Zegna è stata trasformata in un archivio museale innovativo, che ospita la mostra permanente “From Sheep to Shop”, oltre al susseguirsi di diverse iniziative. Fondazione Zegna promuove inoltre il progetto artistico “All’Aperto”, che ha costellato le frazioni di Trivero di opere d’arte contemporanea liberamente fruibili, e cura l’area boschiva dell’Oasi Zegna, un parco di 100 chilometri quadrati ad accesso libero, nato dalla grande opera di rimboschimento realizzata da Ermenegildo Zegna.
Fino alla fine di ottobre 2021, Casa Zegna ospita l’installazione artistica di Laura Pugno “Fading Loss – Cronache dal Bosco”, che esplora il rapporto tra uomo e natura e si estende all’Oasi Zegna.
Tornati a Torino, trasportati dalla curiosità, dal fascino per la creatività e dall’interesse verso la sostenibilità che le tappe precedenti vi avranno senz’altro lasciato, consigliamo di dare un’occhiata alle idee di moda sostenibile che trovate su Laborabilia, l’atelier a cura di Eta Beta SCS, sul L.go Dora Voghera, 22 a Torino.