L'esposizione, aperta fino al 9 novembre, è curata da Giorgio Bedoni e Francesco Porzio. La mostra presenta una trentina di sculture in terracotta e dipinti su carta di Umberto Gervasi (Catania, 1939), uno dei più interessanti artisti outsiders italiani.
Per outsiders si intendono quegli artisti che si formano e lavorano al di fuori del circuito ufficiale dell'arte e che spesso, proprio per questo motivo, sono portatori di intuizioni e di valori estetici originali e imprevedibili. E' una produzione artistica che, anche a causa della crescente insoddisfazione nei confronti dell'arte contemporanea, sta attirando sempre più l'attenzione del pubblico e della critica. Ci sono già diverse gallerie, in Italia e all'estero, che trattano queste forme d'arte e a New York si tiene annualmente la 0utsider Art Fair.
La mostra di Isarte a Milano è la prima importante antologica di Umberto Gervasi in Italia e presenta, insieme alle sculture, anche una scelta della sua interessante produzione pittorica. Con questa mostra la Galleria Isarte, specializzata in pittura aborigena contemporanea, inaugura una serie di iniziative dedicate all'art brut e agli artisti outsiders italiani e stranieri.
Umberto Gervasi è un artista singolarissimo, totalmente autodidatta. Figlio di dolciari ambulanti, dopo un'adolescenza disagiata in Sicilia emigra nell'hinterland milanese, a Sesto San Giovanni, dove vive tuttora. Qui lavora per molti anni prima come muratore e poi come operaio metalmeccanico alla Breda, e nel frattempo scopre e coltiva la passione per la scultura. A partire dalla fine degli anni 0ttanta Gervasi inizia a produrre una serie di formidabili gruppi scultorei in terracotta. Con un linguaggio semplice e spontaneo, essi raccontano sia la vita quotidiana del suo paese d'infanzia, sia le vicende sociali e di cronaca che hanno accompagnato la sua vita negli anni successivi: i sogni e i fallimenti delle lotte politiche, la vita di fabbrica, il razzismo, l'immigrazione, l'amore. La scultura di Gervasi sta ottenendo crescente apprezzamento. Fra le altre, l'artista ha partecipato alle mostre Per turbamenti del potere (Carpi, 2009), Insita 2010 (Galleria nazionale di Bratislava, 2010) e Borderline (Ravenna, 2013). Il suo lavoro - a cui negli ultimi anni si è affiancata una produzione di dipinti di straordinaria intensità espressiva - è comprensibile a tutti. Le sue opere sono potenti ed essenziali come quelle dei primitivi, il suo linguaggio è universale come quello della grande arte di ogni tempo.Dopo gli studi in Svizzera e alcuni anni trascorsi fra Vienna e Los Angeles, dove si è occupata sia di arte moderna sia di antiquariato, nel 1998 Isabella Tribolati si è stabilita a Milano, dove ha aperto una galleria antiquaria in piazza san Simpliciano, nel cuore della Milano artistica: Isarte.
Dal maggio 2008 la galleria si è trasferita poco distante, in corso Garibaldi 2, in uno spazio più ampio e rinnovato, in cui trova spazio anche un'esposizione permanete di pittura aborigena contemporanea a cui si rivolge ormai costantemente dal 2004.
Può sembrare strano che Isabella Tribolati riesca a far coesistere campi artistici così lontani come l'arte antica occidentale e la produzione aborigena contemporanea (a cui, a partire dal prossimo autunno, si affiancheranno artisti della 0utsider Art).
In realtà a garantire la qualità della scelta di opere e artisti è soprattutto la sensibilità del conoscitore, anzi, la consuetudine con l'arte antica può affinare l'occhio per cogliere i ritmi ancestrali delle forme aborigene.
Umberto Gervasi - Cose di questo mondo
Inizio: 24 ottobre 2013
Fine: 09 novembre 2013
Galleria Isarte
Corso Garibaldi, 2 — 20121 - Milano
Tel. +390289010225
Cel. +393356783927
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Fonte: www.isarte.net