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Il cinema nella grafica cubana  Manifesti dalla Collezione Bardellotto

Hecho en Cuba! Il cinema nella grafica cubana è il titolo della mostra visitabile al Museo del Cinema di Torino fino al 29 agosto dedicata ai manifesti cinematografici cubani dalla Rivoluzione ad oggi.

Il legame di Cuba con il cinema è sempre stato stretto, infatti, fin dall’inizio degli anni Quaranta si inaugurano oltre 400 cinematografi (di cui un quarto all’Avana) che proponevano titoli di origine europea, messicana ed argentina pubblicizzati con uno stile di evidente derivazione occidentale.
Ma in seguito alla rivoluzione castrista, datata  1 gennaio 1959, e alla costituzione dell’ICAIC (Instituto Cubano de Arte e Industria Cinematograficos), istituito il 24 marzo 1959, i grafici iniziano ad interpretare con un nuovo stile i lungometraggi e documentari che giungono da ogni parte del globo.
L’autonomia formale di cui godevano, unita ad una capacità di sintesi espressiva unica, consentiranno loro di formare un originale movimento di veri e propri artisti dediti alla propaganda cinematografica.
Come spiega Luigi Bardellotto, curatore della mostra, questi manifesti “sono delle opere d’arte, spesso ancora più belle delle locandine dei film”.
L’esposizione ospita 210 pezzi della collezione privata di Luigi Bardellotto ed è la più ampia e comprensiva mostra mai realizzata di manifesti cinematografici cubani, scelti tra gli oltre 1500 che il collezionista conserva a casa sua.
La mostra, organizzata per aree tematiche, ripercorre tutti i passaggi che hanno portato la grafica dalla Rivoluzione fino ai nostri giorni. Tra i manifesti esposti c’è “Besos Robados”, i Baci Rubati di Francois Truffaut e “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola, con un piccolo cuore che si appoggia alle dita di una mano.
Uno dei più originali è il manifesto del documentario “Muerte al invasor” che ha causa dell’embargo del 1962 e conseguente carenza di materie prime è stato creato utilizzando i giornali come supporto per la stampa al posto della carta.
Come ci dice Alberto Barbera, direttore del Museo del Cinema, le locandine “raccontano la storia di Cuba attraverso il suo cinema, stuzzicano la curiosità perché sono manifesti diversi da tutti per estetica e grafica oltre a essere pezzi unici interamente fatti a mano”.

Info
www.museocinema.it