Mostra fotografica degli allievi di Sergio Motta al circolo “The Hustler”. Fino al 31 marzo.
Ritrarre la leggerezza di uno “scherzo”, puntando l’obiettivo soprattutto su quel viso infantile - dallo “spaesato” incerto quasi imbarazzato sorriso - che sta al termine (o all’inizio, a seconda dei punti di osservazione) della lunga scalinata di uno dei luoghi più austeri e severi della città come Palazzo Madama, patrimonio mondiale dell’umanità in cui si racchiudono duemila anni di storia subalpina. Su questo “particolare” figurativo, più che sul complesso architettonico dell’imponente e multiforme struttura di piazza Castello a Torino, pare volersi soffermare con sottile e ambigua ironia la fotografia dal titolo “Joker” (lo schizoide supercriminale del mitico Batman?) del torinese Pierluigi F. Parise. Classe 1980, Parise (che fin da piccolo, sulle orme paterne, impara a maneggiare macchine fotografiche, cineprese, pellicole, diapositive e rullini da sviluppo fai da te) è uno dei quattro allievi di Sergio Motta - fra le più note firme della fotografia torinese in attività da oltre trent’anni - raccolti in mostra fino al 31 marzo negli spazi del Circolo Arci “The Hustler – Lo Spaccone” al civico 13 di via Reggio a Torino. E filo conduttore della rassegna, titolata “Torino in un click”, è proprio il capoluogo subalpino: la città raccontata con linguaggi diversi e da punti di vista diversi, nei suoi luoghi più iconici e in quelli meno noti, attraverso i palazzi, i grandi parchi e i “salotti” cittadini che hanno fatto la storia o più semplicemente lungo i silenziosi binari di un tram poeticamente immersi in una fitta nebbia di periferia. La Torino d’antan e la Torino d’oggi. Quella che ci racconta ad esempio Silvia Goffi, allieva da un paio d’anni di Motta e, come il Maestro, attratta soprattutto dai ritratti, dalle forme dei corpi e dai reportages. Suoi alcuni gioiosi e variopinti scatti del “Torino Pride 2016”, dov’è chiaro l’intento e l’abilità del “cogliere l’attimo”. Del “fissare per sempre un volto, un’espressione, una situazione irripetibile” o la bizzarra curiosità di un gesto che ti precipita come d’improvviso davanti agli occhi e sei davvero bravo/a se riesci a stopparlo con un click in un nanosecondo. Più studiata e meditata è invece la ricerca fotografica di Simona Caffer che di Torino (lei che arriva da Cavour, nel Pinerolese) ama in particolare scorci e monumenti della grande storia, resi magici soprattutto nelle giornate invernali che donano alle persone e alle cose lo sfumato e silente biancore della soffice neve. Sua la suggestiva immagine della facciata principale della settecentesca “Villa La Tesoriera” di corso Francia, con l’ampio Parco noto ai torinesi come il Giardin del Diav, cristallizzati in una giornata di neve che regala all’immagine e all’essenzialità del racconto i toni di una pittura impressionista dai forti contenuti lirico-emozionali. Quarta allieva rappresentata in mostra, Tiziana Pia. Nelle sue foto troviamo spesso il Toro, simbolo per eccellenza della città e che compare un po’ ovunque - non solo nei toret - nei luoghi più inaspettati e nelle fogge più svariate. A ricordarcelo, attraverso gli scatti di Pia, quello possente del Campus Einaudi o quello ricavato dalla struttura in mattoni della parete esterna del Teatro Regio, visto e fermato in un’audace prospettiva ottica da Piazzetta Mollino. “Aspirante fotografa” si autodefinisce oggi Tiziana Pia, che si chiede: “Come andrà a finire?”. “Tutto è perfettibile”, è solito rispondere ai suoi allievi Sergio Motta. Certo è che Tiziana è in piena corsa sulla buona strada.
(Gianni Milani)
Info
Circolo “The Hustler”, via Reggio 13 - Torino
Fino al 31 marzo
Orario: tutti i giorni, tranne il martedì, dalle ore 19
www.thehustler.it
Per chi fosse interessato a seguire i corsi di fotografia di Sergio Motta, a Torino, si può telefonare al 338/8047478.