Savigliano (Cuneo). Un prezioso “cammeo espositivo”. Così nella conferenza stampa organizzata in Prefettura a Torino, per la presentazione dell’accuratissimo catalogo, è stata definita la mostra “Enea e gli Etruschi a Palazzo Taffini”, organizzata dall’Associazione “Le Terre dei Savoia” (in cui si riconoscono oltre 50 Comuni compresi fra l’Area Metropolitana torinese e le province di Cuneo e di Asti, da sempre impegnati nella promozione culturale e turistica del territorio), in collaborazione con i Musei Reali di Torino.
Sottotitolo di chiarissima lettura “Eroi e dèi dalla Terra madre per l’aristocrazia sabauda”, la rassegna é ospitata, fino al 7 gennaio dell’anno prossimo, nella “Sala degli Dei” del seicentesco Palazzo Taffini di Savigliano, antica dimora nobiliare (residenza dei marchesi Taffini d’Acceglio, grande famiglia di militari al servizio dei Savoia), oggi di proprietà della Cassa di Risparmio di Savigliano nonché sede del MUSES – Accademia Europea delle Essenze, progetto cofinanziato dall’Europa. “L’attuale mostra – dicono Antonio Miglio e Umberto Pecchini, rispettivamente presidente e amministratore delegato delle ‘Terre dei Savoia’ – vuole essere un abbraccio ideale fra storia e leggenda, mito e tradizione, arte e archeologia”. Un progetto ambizioso, che, alla luce dei fatti, ha portato a risultati di grande suggestione e unicità, attraverso l’opera di studiosi come Loredana De Robertis (che della rassegna si è occupata rispetto alla sezione storico-artistica) e di Gabriella Pantò e Simona Rafanelli (curatrici della parte scientifico-archeologica); fondamentale anche il sostegno della Cassa di Risparmio di Savigliano SpA e il contributo delle Fondazioni Bancarie Cassa di Risparmio di Torino, di Fossano e di Cuneo. Ad aprire il percorso espositivo sono gli otto affreschi “svelati”, ovvero i rilievi fotografici e le proiezioni di otto dei dipinti originari del fregio della “Sala degli Dei”, oggi non più accessibili poiché coperti dalle controsoffittature rococò fatte realizzare nella prima metà del Settecento dalla Principessa Isabella Luisa di Savoia Carignano; al centro, la saga del pius Enea (rievocato in alcuni episodi tratti dall’“Eneide” di Virgilio e dagli exempla delle “Historiae” di Tito Livio), l’alleanza con i popoli etruschi (“Terra Madre”) e l’antica storia della fondazione di Roma. Il tutto in un racconto epico di virtù – passate e presenti – in cui i Duchi di Savoia e la famiglia Taffini trovano piena identificazione e celebrazione. Nella stessa Sala, sono numerosi anche i reperti archeologici prestati dai principali musei etruschi di Toscana, Lazio e dal Museo di Antichità di Torino. Accanto a preziosi monili, troviamo la leggendaria “Spada di Enea”- quella fatale per Turno nel duello finale della guerra fra Troiani e Rutuli - proveniente dalla tomba sottostante il tumolo dell’Heròon a lui dedicato e custodita nel Museo di Lavinium-Città di Pomezia, l’imponente terrificante “Clava bronzea” del divino Ercole (assunto fra gli dei dell’Olimpo celeste, in virtù del superamento delle “Dodici Fatiche”, per le quali la suddetta clava dovette indubbiamente avergli dato una grossa mano), esposta presso il Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia e, per finire, la singolare statua marmorea di “Eros dormiente con gli attributi di Eracle” databile fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo – in cui Konrad Lange riconobbe il perduto “Cupido”, opera giovanile realizzata da Michelangelo intorno al 1496 – in prestito dai Musei Reali di Torino (collezioni di Carlo Emanuele I). A chiudere idealmente la rassegna, in un virtuoso e ricercato intreccio con la realtà ormai ampiamente consolidata del MUSES, è infine un “Olfattorio” di 24 vasi di vetro di Murano ispirati alle forme degli unguentari etruschi custodi delle famiglie olfattive dei principali profumi e un omaggio a due figure femminili emblematiche rappresentate in sfarzosi abiti storici: Caterina de’ Medici, insuperata icona del Rinascimento, e Maria Cristina di Francia Duchessa di Savoia, la “Madama Reale”, che frequentò assiduamente Palazzo Taffini (come sposa di Vittorio Amedeo I, poi vedova e reggente del Ducato sabaudo) e che connotò il Seicento piemontese come il “Secolo delle Meraviglie”. Specchio del Palazzo saviglianese (opera tradizionalmente attribuita all’architetto militare Ercole Negri di Sanfront), all’epoca sfarzosa e strategica dimora di nobili e regnanti, oggi scrigno singolare di “cose” e “reperti archeologici” –etruschi e romani- di grande valore storico e artistico. Ma anche di forte e suggestivo coinvolgimento emozionale.
Gianni Milani
“Enea e gli Etruschi a Palazzo Taffini”
“MUSES”, Savigliano (Cn), via Sant’Andrea 53; tel. 0172/375025;
Fino al 7 gennaio 2018
Orari: dal martedì alla domenica, 10/13 – 14/18
www.musesaccademia.it