La galleria Monitor è orgogliosa di annunciare la nuova personale di Francesco Arena negli spazi di Palazzo Sforza Cesarini, che verranno occupati per la prima volta interamente da due opere monumentali ed inedite.
Dopo Il peso del mio corpo da un blocco di pietra del peso di una barca, opera realizzata nel 2010 in occasione di Art Statement, Basilea, l’attenzione dell’artista è rivolta nuovamente alla terra di Lampedusa e al fenomeno dell’immigrazione clandestina.
All’interno di una delle due sale, una trave di metallo è sospesa tra due pareti e posizionata in modo che la faccia superiore si trovi a 157 centimetri da terra (distanza degli occhi dell’artista dal suolo). Essa è ricoperta della terra proveniente dal centro di prima accoglienza di Lampedusa per uno spessore di circa due centimetri.
Statuario e secco, presenza silenziosamente ingombrante, Orizzonte letteralmente divide lo spazio della galleria in due parti. Poco importa ciò che rimane sotto o sopra.
Improvvisamente, esso si scopre fatto non più di cielo e mare ma del suo opposto per eccellenza, cielo e terra. Immagine quotidianamente impressa nelle retine di migliaia di clandestini, promessa o minaccia, Orizzonte spazia sulla superficie dell’occhio, due centimetri appena del volto umano.
Riduzione di mare, situato nella seconda stanza, è un blocco di sale del peso di 34 kg (quantitativo di sale ottenuto dall’evaporazione di un metro cubo di acqua di mare) che verrà progressivamente leccato nell’arco dei giorni della mostra da sei performer che si alterneranno in galleria per un totale di tre giorni a settimana, un’ora al giorno, per la durata complessiva di due mesi. Ogni performer leccherà il blocco di sale con l’intento di sovrascrivervi un testo tradotto in codice morse, toccandolo con dei colpi di lingua corti- corrispondenti al punto- e lunghi -corrispondenti alla linea.
Il testo tradotto in morse è un documento compilato dall’ organizzazione olandese United for Intercultural Action (European Network Against Nationalism, Racism, Fascism and in Support of Migrants and Refugees) che consta dell’elenco dei 16136 persone morte nel tentativo di emigrare nella sola Europa. Questo elenco prende in esame esclusivamente le morti di cui i mass media hanno dato notizia partendo dal 1 gennaio 1993 sino al 29 gennaio 2012. Al termine della mostra, Riduzione di mare apparirà come risultato di un processo di erosione e cambiamento, mutato dal movimento umano e dai suoi umori, lacerto di un tempo trascorso e allo stesso tempo ancora in divenire.
Francesco Arena (1978, Torre Santa Susanna, Brindisi) vive e lavora a Cassano delle Murge, Bari. Solo Exhibtions: 2012 Trittico 57, Project Room, Museion, Bolzano; 2011 Com’è piccola Milano, Peep Hole, Milano; 2010 Art Statement, Art Basel; Teste, Fondazione Ermanno Casoli, Fabriano; 18.900 metri su ardesia, Galleria Monitor, Roma. Group Exhibitions: 2011 Il bel paese dell’arte, GAMEC, Bergamo; Pleure qui peut rit qui veut – Premio Furla 2011, Palazzo Pepoli, Bologna; 2010, Temporaneo – contemporary art in the evolving city, organized by Nomas Foundation and IMF Foundation, Roma; Practicing Memory – In the time of an all-engaging present, Fondazione Pistoletto, Biella; SI, Sindrome Italiana, Magasin, Grenoble; Linguaggi e Sperimentazioni. Giovani artisti in una collezione contemporanea, Mart, Rovereto.
Performance in galleria ogni:
Martedì, Giovedì e Sabato dalle 17.30 alle 18.30
Fino al 21 Luglio
MONITOR
Palazzo Sforza Cesarini
via Sforza Cesarini 43a
00186 Roma
T: +39 0639378024
M: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Opening times
Tuesday – Saturday
1 – 7 pm
Director/Owner
Paola Capata