Rivara grazie all’orografia del territorio, zona prevalentemente agreste con scenari paesaggistici suggestivi, è stata musa ispiratrice di una scuola d’arte che ha fondato un movimento artistico di rilievo internazionale: La Scuola di Rivara.
Un movimento artistico che, nonostante l'assenza di intenti programmatici e risultati omogenei, proponeva di ispirarsi al vero naturale. Un atteggiamento di rottura con le tradizioni paesaggistiche di formazione romantica e che, seppe trasfondere nella pittura paesaggistica una poesia viva, un sentimento appassionato della natura creato dalla sensibilità pittorica dei nuovi ambienti esplorati.
Maestri eccelsi della nuova scuola furono Calam e Humbert, mentre l'Avondo, il Rayper, il D'Andrade, il Pastoris, il Soldi, il Bertea, il Ghisolfi, l'Issel,il Pittara, ne divennero insigni discepoli.
L’epoca in cui la scuola ebbe a formarsi fu il ventennio tra il 1860 e 1880. Nelle estati di questo periodo, alcuni pittori come: Ernesto Rayper, Alberto Issel, lo spagnolo Serafino De Avendaño e il portoghese Alfredo d'Andrade rappresentanti della cosiddetta Scuola grigia ligure, erano soliti riunirsi nella località del Canavese, per dipingere insieme all’en plein air.
Un metodo pittorico utilizzato per cogliere le sottili sfumature che la luce genera su ogni particolare in modo da poter catturare la vera essenza delle cose. Alcuni dei migliori esempi di una riscoperta della bellezza del paesaggio come soggetto d’arte ci sono le opere realizzate da Carlo Pittara, artista che Mario Soldati nel suo Catalogo della Galleria d'Arte Moderna di Torino, ricorda definendolo "artefice abile fino all'illusione nella riproduzione della natura".
La natura un po' abbellita e ingentilita, in cui emerge la sua anima d’artista è apprezzabile nel “Ritorno alla stalla del pecoraio in tempo di pioggia”, “I Dintorni di Rivara”, illustrati dal Conte Cibrario nell'album della Società Promotrice di Belle Arti; “La Ritirata”,“Le imposte anticipate”, “L'aratro modello premiato con la medaglia d'oro all'Esposizione di Parma e “L'estate a Rivara.
Grande contributo alla popolarità internazionale della Scuola di Rivara, va senz’altro riconosciuto alle opere del genovese Ernesto Rayper che, in “Boscaglie presso Rivara”, “Il settembre presso Rivara” e “I primi giorni d’autunno”, porta al grande pubblico le particolari visioni dei panorami del territorio canavesano.
L'influenza esercitata da questo movimento artistico è altresì testimoniata dal nome di una tonalità di colore il “verde di Rivara”, una colorazione che trae ispirazione proprio dagli ambienti rivaresi, nonché dalle numerose riproduzioni, tutte fedeli al contesto naturale di Rivara, protagoniste nelle varie Esposizioni di Belle Arti e nelle riviste artistiche dell’epoca. Alcuni esempi sono rappresentati dalle tele: “I Giullari”, “L'idillio campestre” e “La punizione” del Soldi o nella tela raffigurante un Suonatore di liuto addormentato presso un leggìo con lo strumento ai piedi, realizzata dal Viotti. Ed ancora “La Primavera” del Ghisolfi; “Le Cave della calce” e “Boscaglie lungo il Viana” del D'Andrade ed “Il Sabato del villaggio” di Issel.
Fonte: digilander.libero.it
Carlo Pittara
Carlo Pittara e i pittori di Rivara
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