Da affermato dirigente d’industria a fotografo riconosciuto fra i più importanti e determinanti nel panorama dell’arte fotografica italiana, e non solo, del secolo scorso.
A Paolo Monti (Novara 1908 – Milano 1982) il torinese MEF-Museo Ettore Fico Outside in collaborazione con il Civico Archivio Fotografico del Comune di Milano dedica un’importante retrospettiva curata da Pierangelo Cavanna e Silvia Paoli, inserita nell’ambito della grande kermesse Fo.To-Fotografi a Torino, su cui il capoluogo piemontese, attraverso un centinaio di mostre ospitate in un’ottantina di siti d’arte fra i più eterogenei, è impegnato fino al 29 luglio a dar prova delle sue concrete capacità di proporsi a livello nazionale come capitale indiscussa dell’ottava arte. E, in questa prospettiva, la mostra in omaggio a Monti si inserisce appieno fra gli appuntamenti irrinunciabili dell’evento subalpino. Imponente per quantità e qualità delle immagini esposte, la mostra intende presentare lo straordinario percorso artistico del fotografo novarese, evidenziato attraverso centottanta fotografie originali, datate fra il 1935 e il 1982 - accanto a materiali come riviste, libri e documenti di vario genere, anche inediti – che accostano “prodotti” di eccelsa professionalità e straordinario canonico mestiere ad altri caratterizzati da una ribollente volontà di artistica sperimentazione che, nel tempo, lo portò a misurarsi in vario modo (con fotogrammi, chimigrammi e materiali a colori) sulla materia e su un personale concetto di astrazione dell’immagine “condotto fino alla cosciente violazione di ogni norma tecnica”. Sostenuto in ciò dai frequenti contatti con artisti delle avanguardie del Novecento come Baj, Crippa, Dova, Fontana, Capogrossi e Pomodoro, dei quali fra l’altro curò la documentazione delle opere, lasciandoci anche per ognuno una serie di intensi ritratti. Determinante, per l’evolversi del suo iter professionale, fu il trasferimento negli anni del Dopoguerra a Venezia, città che per Monti segna una svolta decisiva sia per il contatto con le incredibili e magiche suggestioni della realtà lagunare – fermata in scatti di intensa meditata poesia - sia per l’incontro con quel gruppo di fotografi con i quali nel 1948 avrebbe fondato il Circolo fotografico “La Gondola”, cui si deve in quegli anni un profondo rinnovamento del linguaggio fotografico in una direzione sempre più attenta al contesto internazionale. Dal ’53 è a Milano, città in straordinaria crescita economica e culturale, in cui Monti consolida quell’istinto trasgressivo che sempre più lo spinge al gusto dello “sperimentale”, portandolo ad affermarsi, a piena ragione, oltre i confini nazionali. Nel capoluogo lombardo, lavora per le Triennali, per i maggiori studi di architettura (da BBPR a Giò Ponti ad Albini e a Scarpa), per i Musei del Castello Sforzesco e per la “Storia della Letteratura Italiana” di Garzanti, curata da Cecchi e Sapegno, senza mai tralasciare la costante del racconto del “paesaggio” e delle “architetture urbane” che gli consentirà alla fine degli anni Sessanta di affrontare in modo magistrale l’imponente campagna di rilevamento del centro storico di Bologna e di altre città, come dei beni storici e artistici dell’Appennino emiliano e romagnolo. Tanto da ricevere nel 1980 dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini il Premio Nazionale “Zanotti Bianco” per il “contributo decisivo ad affinare le coscienze e a diffondere le responsabilità per il restauro conservativo delle nostre città storiche”. Alla sua morte, avvenuta a Milano due anni dopo, per iniziativa di alcuni amici viene costituito l’Istituto di Fotografia Paolo Monti, con un Archivio che nel 2004 é riconosciuto di notevole interesse storico da parte del Ministero dei Beni Culturali. Nel 2008, l’intero patrimonio dell’Istituto (un complesso di 223mila negativi, 12.244 stampe e 790 chimigrammi, cui si aggiungono i documenti e la biblioteca) è acquisito dalla Fondazione BEIC - Biblioteca Europea di Informazione e Cultura – e depositato, a seguito di apposita convenzione con il Comune di Milano, presso il Civico Archivio Fotografico al Castello Sforzesco, istituito nei primi anni del ‘900 e che oggi dispone di un colossale patrimonio di circa 900mila fotografie, di cui è garantita la pubblica consultazione (https://archiviofotografico.milanocastello.it).
Gianni Milani
“Paolo Monti. Fotografie 1935-1982”
MEF Outside, via Filippo Juvarra 13, Torino; tel. 011/0343229 – www.museofico.it
Fino al 29 luglio
Orari: da merc. a dom. 11/19