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Xel esordisce come street artist negli anni 80 esprimendo la sua arte sui muri, in un contesto necessariamente urbano. Nel 1999, anno di svolta e di cambiamenti, avviene l’ennesimo scontro con la polizia che costringe Xel ad abbandonare momentaneamente la strada. Nel 2000 ritorna sulle scene e col passare degli anni decide di esprimere il disagio sociale che percepisce intorno a sé sulle tele.

Diventa così un artista versatile, sperimentando diversi supporti e tecniche, passando dalle opere murali, agli acrilici su tela. Le opere che Xel presenterà sono molto dirette, chiare e vicino a chi le osserva. Dietro alla pittura acrilica di Xel, all’apparenza semplice e ingannevolmente spensierata per via dei colori molto accesi, si nascondono messaggi intensi e di riflessione sul periodo che la società contemporanea sta vivendo. Un periodo buio che per l’artista è come il Medioevo, in cui i deboli inevitabilmente soccombono. Nelle sue opere ricorre la metafora dell’attesa, della speranza e della staticità del sistema economico in cui si vive. Il sistema capitalistico è ormai logorato, spento, una crisi che come Xel sottolinea, è sistemica. Un malessere generale che avvolge tutta la società e il suo vivere: l’uomo è sopraffatto da questo sistema e non riesce né a liberarsi né a far sentire la sua voce, diviso tra la speranza e la rassegnazione.
Xel , artista già molto affermato, ha partecipato a diversi progetti in Italia e all'estero. Ha esposto come esponente street alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, ha realizzato anche opere per il Comune di Torino e per il Museo di Arte Urbana, è stato invitato a partecipare a diverse collettive, si ricordano diverse personali di successo tra cui ricordiamo quella di Ginevra, Bologna e Torino.
Quando interrogato sul suo lavoro, Xel risponde: "La tecnica che utilizzo cerca volutamente di arrivare nella maniera più immediata possibile a chi osserva le mie opere. Utilizzo spray e pittura murale per i lavori su muro di grosse dimensioni; in strada utilizzo anche stickers e posters in qualche caso. Per quanto riguarda le tele invece si tratta di pittura con acrilici dai colori piuttosto accesi. Ho trasformato pezzi di “throw-up” o “bubble”: stili di lettering che provengono direttamente dai graffiti (e quindi dalle mie origini), in personaggi che attendono all’infinito delle risposte rimanendo spesso insoddisfatti". Intervista a Juliet Art Magazine, luglio 2013.

Info
Galleria Pow Alessandro Icardi - via Rocciamelone, 7c Torino
Dal 27 marzo al 3 maggio
Orario: mar. - sab. 15:00 - 19:30
www.powalessandroicardi.com