Les Italiens de Paris.
Ancora una grande mostra , con quella appena inaugurata alla Gam su Fattori, in questo autunno d’oro dell’arte a Torino: La mostra Parigi era viva a Palazzo Accorsi-Ometto. ( nella foto di copertina: Severini, Natura morta e maternità )
Nella foto qui sopra: Campigli, Le arciere 1933
Tre anni di ricerche, una settantina di opere straordinarie, un nuovo look espositivo . Così Palazzo Accorsi –Ometto di via Po a Torino accoglie una mostra di capolavori assoluti quelli de "Les Italiens de Paris” : Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Massimo Campigli, Filippo de Pisis, René Paresce, Gino Severini, Mario Tozzi , artisti che hanno ridisegnato le sorti della pittura italiana nel XX secolo, in quel quinquennio d’oro che va dal 1928 al 1933 e in cui si è compiuta la loro avventura francese.
Pittori già affermati in Italia, ma Parigi è all'epoca il sogno e il mito di ogni artista e attraverso la capitale francese si può dire che i sette diventano pittori di fama mondiale. La mostra ci restituisce il clima artistico, propositivo, dialogante e provocatorio, di un crocevia spazio-temporale unico e irripetibile: attraverso la settantina di opere si ritrova quella tensione europeista maturata tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, un’epoca che vide Parigi farsi scenario di una cultura cosmopolita e interattiva, antitradizionale, in cui maturare il confronto con i movimenti avanguardisti.
Un lavoro certosino quello delle curatrici Nicoletta Colombo e Giuliana Godio per ottenerne i prestiti da prestigiose istituzioni culturali italiane: solo per citarne alcune, la Galleria degli Uffizi di Firenze, le Collezioni della Camera dei Deputati, Cà Pesaro, il Mart di Trento e Rovereto, il Museo Revoltella di Trieste.
La rassegna è suddivisa in sette sezioni, ognuna delle quali è dedicata a un artista. Si inizia con Giorgio de Chirico e subito, solitario nella stanza , da una luce nel buio sbuca un suo splendido Autoritratto al modo di Nicolas Poussin., per proseguire con dipinti dai rimandi metafisici come Le cabine misteriose o classici come Pericle 1925. Ma non sveliamo tutti gli incanti : citiamo al volo, nel prosieguo della visita, capolavori del fratello Alberto Savinio come Il ritorno di Ulisse e ancora Massimo Campigli Passeggiata delle educande, Filippo de Pisis con i suoi paesaggi di Parigi , di René Paresce Circo con palla rossa 1936, di Gino Severini l’austera purezza formale di Maternità-natura morta 1927-1928 e ifine Mario Tozzi che tradisce la sua ispirazione neo classicista della corrente Novecento ( quella fondata da Margherita Sarfatti) e nel cercare la conciliazione fra antico e moderno ci restituisce opere bellissime come Le bonnet basque o Lo specchio 1928.
In una saletta sono raccolti anche una dozzina di disegni eseguiti negli anni Venti e Trenta del Novecento, da Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Gino Severini e René Paresce.
Nella foto: De Chirico , Autoritratto con i quadri, 1930
PARIGI ERA VIVA. DE CHIRICO, SAVINIO E LES ITALIENS DE PARIS (1928-1933)
Museo di Arti Decorative Accorsi -Ometto | Torino | 21 ottobre 2021- 30 gennaio 2022 .Via Po 55 , Torino
- martedì, mercoledì, venerdì 10-18 . Giovedì 10-21. Sabato e festivi 10-19