Il celebre Centre Pompidou di Parigi festeggia Mona Hatoum l’artista anglo-palestinese nota per le sue prospettive poetico-politiche che raffigurano le contraddizioni e le ingiustizie del mondo contemporaneo.
Fino al 28 settembre 2015 è possibile ammirare le opere dell’artista nota per aver creato tra l’altro, The Negotiating Table nel 1983, Measures of Distance nel 1988 e Light Sentence nel 1992.
Nelle opere di Mona Hatoum la scelta dei materiali usati per la realizzazione dei manufatti è spesso insolita e in contrasto con le opere rappresentate, ma rende omaggio alla natura degli stessi. E’ il caso della culla che ha dato forma al Silence, un fantasma asettico ricoperto da una luce abbagliante o del sapone all’olio d’oliva fabbricato a Nablus (Gerusalemme) per comporre una grande mappa di quei territori che Israele avrebbe dovuto ridare ai palestinesi in seguito al trattato di Oslo. Ed ancora l’istallazione Map, una serie di biglie di vetro che formano una mappa del mondo che posa in precario equilibrio, tanto da vibrare al passaggio dei visitatori. Poi quasi a formare una commistione di psicologia ed arte, in questa retrospettiva parigina, c’è Bukhara (red and white) un tappeto fatto di lana che sfruttando le proiezioni di Peters dona al sud del mondo un giusto peso simbolico. In questa opera Mona Hatoum esorta il visitatore ad una riflessione sui punti di vista altrui, demitizzando quegli stereotipi che caratterizzano la realtà occidentale.
Info
Centre Pompidou – Parigi
Dal 24 giugno al 28 settembre 2015
Orario: tutti i giorni 11:00 – 21:00
www.centrepompidou.fr