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Organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Musée du Louvre e curata da Beatrice Paolozzi Strozzi e Marc Bormand, la mostra si propone di illustrare, in sezioni tematiche, la genesi di quello che ancora oggi si definisce il “miracolo” del Rinascimento a Firenze, soprattutto attraverso i capolavori della scultura del periodo 1400 - 1460 d. C.

L'allestimento ripercorre la scoperta dell'antico conn opere di Nicola e Giovanni Pisano, Arnolfo, Giotto, Tino di Camaino e dei loro successori, che assimilano anche la ricchezza espressiva del Gotico, in particolare di origine francese (Sezione 1: L’eredità dei padri). L’“età nuova” si apre assieme al nuovo secolo: con i due rilievi del Sacrificio di Isacco di Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi per la Porta del Battistero (dal Bargello), e con il modello della Cupola brunelleschiana (dal Museo di Santa Maria del Fiore), che riassumono al più alto vertice espressivo il momento fondante del primo Rinascimento (Sezione 2: Firenze 1401. L’alba del Rinascimento). Nelle successive 8 sezioni "La romanitas civile e cristiana" ed un focus sulla statuaria la statuaria con opere di Masaccio, Paolo Uccello, Andrea del Castagno, Filippo Lippi (Sezione 6: "Pittura scolpita"). L’esposizione illustra inoltre altri temi significativi dell’antichità classica che, attraverso la scultura specialmente donatelliana, vennero assimilati e trasformati nel nuovo linguaggio rinascimentale, a testimonianza del clima spirituale e intellettuale della città, oltre che del suo fervore creativo, l’invenzione della prospettiva brunelleschiana, ed i nuovi canoni della scultura, messi a punto negli anni Venti dai grandi maestri e illustrati da alcuni capolavori – come le donatelliane Madonna Pazzi, dal Bode Museum di Berlino, la Madonna in terracotta policroma del Louvre e la Madonna Chellini, dal Victoria and Albert; la ghibertiana Madonna Kress, dalla National Gallery di Washington, o la Madonna già attribuita al Brunelleschi e qui a Nanni di Banco, dal Museo Diocesano di Fiesole – si moltiplicano attraverso una produzione sconfinata di rilievi (in marmo, stucco, terracotta policroma e invetriata, ovvero “robbiana”), destinati alla devozione privata, consentendo una capillare diffusione del gusto per la bellezza “nuova” in ogni strato sociale.

Palazzo Strozzi, 23 marzo-18 agosto 2013
Musée du Louvre, 26 settembre 2013-6 gennaio 2014