Importante appuntamento per collezionisti e appassionati all’asta Bolaffi dell’8 novembre: Savinio, Ligabue, Manzoni, Clemente i top lots, ma anche disegni, multipli e fotografie per tutte le tasche.
“Una qualità alta, alzare l’asticella degli artisti è stato il nostro obiettivo quando abbiamo selezionato i lotti da mettere in asta” dice Tomaso Marchiaro, responsabile della divisione arte di Bolaffi, “offrendo però opere che potessero soddisfare molte esigenze: di prezzo, di stili, di genere”.
Nei saloni di via Cavour a Torino si possono così vedere opere che vanno dalla fotografia alla pittura, dalla scultura alla grafica. Dall’arte contemporanea ai primi anni del Novecento. Il top lot è “L’attesa di Enea” di Aberto Savinio (base d’asta 350 mila Euro), un quadro dipinto"a Parigi negli anni prolifici dell’adesione di Savinio al movimento surrealista, anche se, guardandola, rivela immediatamente lo stile del tutto singolare dell’artista, a metà strada tra Surrealismo e Metafisica ma con una straordinaria unicità. Savinio distorce liberamente mito, storia e memorie personali al di là dei gruppi di influenza e appartenenza» (scrive Caterina Fossati, specialist del dipartimento di Arte moderna e contemporanea di Bolaffi).
A seguire “Pascolo” di Ligabue (base d’asta 160 mila Euro) o ancora un inquietante Piero Manzoni senza titolo (si parte da 90 mila Euro) o il delicatissimo fiore su carta intelata di grandi dimensioni d Francesco Clemente (base 90 mila Euro). Ma a molto meno ci si può avvicinare a una bella matita di Carlo Levi “Lavoro a maglia” del 1922 (da 400 Euro) o a una tempera di Gigi Chessa, “Anticoli” del 1920 (da 300 Euro) a diversi disegni di Casorati (da 1500 euro in su). E poi multipli d’autore interessanti: alcune litografie di De Chirico colorate a mano (da 600 Euro), una bella acquaforte, acquatina di Campigli “donne e colombe” del 1944 (da 400 Euro), bella la “Testa di ragazzo” di Carrà, acquaforte su rame (da 300 Euro) e poi Marino Marini, Casorati, Klossowski, Manzù, Fontana, Guttuso, bello il monotipo di generose dimensioni di Sandro Chia. Il top dei multipli è ”La rosa” di Michelangelo Pistoletto, una grande serigrafia a colori su acciaio inossidabile valutata 18.000- 24.000 Euro. Si nota l’irrompere in asta della fotografia, a prezzi anche ragguardevoli come “Onkel Rudy” di Gerhard Richter (12.000-18.000) e foto di Nan Goldin, Cyprien Gaillard, solo per citare alcuni. Per quanto riguarda la scultura torna in asta il bell’Arlecchino di Gino Severini, insieme con opere di Messina (suggestivo il “Pugile in ginocchio” degli anni ’30) o il dinamico bronzo “Il rodeo” di Troubetzkoy dello stesso periodo e altre.
Redazione
Nella foto: Michelangelo Pistoletto "La rosa", serigrafia a colori su accaio
Asta 8 novembre ore 16
Sala Bolaffi via Cavour 17, Torino
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