In occasione dell' apertura della XIII Biennale Internazionale per l'Incisione sono stati proclamati i vincitori delle tre sezioni del prestigioso concorso internazionale. I portici di via XX Settembre trasformati in una galleria en plein air con 114 opere inedite esposte. Al Premio hanno partecipato artisti di tutto il mondo.
L'artista milanese Adriano Moneghetti ha vinto il Premio Acqui Incisione 2017, uno dei più importanti concorsi internazionali di questa antica forma d'arte visiva. Per la sezione Giovani Under 35 è stato premiato un altro italiano, Francesco Geronazzo, mentre il Premio Speciale del Consorzio Tutela Brachetto d' Acqui è andato all' olandese Peter Franssen. La cerimonia di proclamazione dei vincitori è avvenuta sabato 10 giugno nella Sala Belle Epoque dell' Hotel Nuove Terme, in occasione dell'inaugurazione della XIII Biennale Internazionale per l'Incisione. A Moneghetti vanno un assegno di 5 mila euro, la stampa dell' opera in 75 esemplari e l'invito a partecipare a diverse mostre. La tiratura in 75 esemplari delle opere è anche il premio per Franssen e Geronazzo. Dopo la consegna dei Premi, nella Sala Belle Epoque si è tenuta la conferenza del professor Paolo Bellini su "La figura del millantatore nelle stampe dal XVI al XVIII secolo".
I PREMIATI E I FINALISTI
Moneghetti, che insegna Tecniche dell’incisione calcografica a Brera e che è un artista affermato a livello internazionale, ha vinto con l'opera "Voena de sura l’altra", una acquaforte su zinco e xilografia. Gerozzano, docente all'Accademia di Belle Arti di Bologna e anch'egli incisore pluripremiato, ha invece partecipato con "Elementi per una corretta navigazione", puntasecca e acquaforte. "Belgrade", puntasecca, acquaforte, vernice molle, acquatinta e stencil graffiti, è il titolo dell' opera di Franssen, insegnante alla Willem de Kooning Academy di Rotterdam e protagonista di mostre personali e collettive in Europa. I vincitori erano stati scelti (ma non proclamati) il 31 gennaio scorso dalla Giuria Popolare del
Premio in una rosa di 20 artisti selezionati dalla Commissione di Accettazione, composta da Mariagrazia Mazzitelli, direttore editoriale della Salani, Diego Galizzi, direttore del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnocavallo, Ivan Pegno, presidente di Milano Printmakers, Moreno Chiodini, docente di Tecniche Incisorie alla Scuola d' Arte del Castello Sforzesco di Milano, e da Giancarlo Busato, docente alla Stamperia d' Arte di Vicenza.
Gli artisti finalisti del Premio Acqui erano, oltre a Moneghetti, Franssen e Geronazzo: Carlos Castañeda (Messico), Mauro Curlante (Italia), Mehdi Darvishi (Iran), Andrea De Simeis (Italia), Rita Demattio (Italia), Mina Fukuda (Giappone), Norma Gerevini (Italia), Masoud Ghafari (Iran), Calisto Gritti (Italia), Alicja Habisiak Matczak (Polonia), Evgeniya Hristova (Bulgaria), Constantin Jaxy (Germania), Jinan Kobayashi (Giappone), Pedro Luis Lava (Venezuela), Stefano Luciano (Italia), Zoran Mise (Bulgaria), Vicente Paz (Spagna).
NOZZE D'ARGENTO CON ACQUI PER L'ASSOCIAZIONE ORGANIZZATRICE
Il premio è organizzato dall’Associazione Biennale Internazionale per l’Incisione, che festeggia quest' anno il quarto di secolo di attività, mantenendo l'impegno di coinvolgere l'intera città di Acqui Terme nella cultura dell’arte incisoria e di condividere con i suoi cittadini le opere degli Artisti. Infatti, le 114 opere grafiche inedite selezionate per il Premio, sono state esposte "en plein air" sotto i portici della centralissima via XX Settembre nell' ambito della Biennale Internazionale per l'Incisione. Inoltre, al Castello dei Paleologi è possibile vedere le incisioni vincitrici delle dodici edizioni precedenti del Premio, che è nato nel 1991 ed ha cadenza biennale. Ma Acqui Terme è anche coinvolta in modo interattivo nella Biennale: nell' Aula Magna della scuola G.Bella, sabato e domenica, si svolgono la manifestazione "Giochiamo con l'Incisione", laboratori gratuiti di produzione della carte e d' incisione e stampa, e il Progetto didattico della scuola primaria Giuseppe Saracco di Acqui Terme in collaborazione con le Associazioni culturali ‘AREMU e CubiArte. Da quest'anno, poi, c'è un nuovo logo dell'Associazione che ha un forte legame con la città e la sua storia: richiama in chiave moderna gli archi dell' acquedotto romano, simbolo cittadino per eccellenza.
Ufficio Stampa Simonetta Carbone
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