L’esposizione è organizzata da Intesa San Paolo in partnership con l’Associazione Testori e in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Napoli, la Direzione Regionale dell’Abruzzo e la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici dell’Abruzzo ed è patrocinata dal MIBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Comune di Napoli.
Curata da Maria Cristina Terzaghi, annovera nel proprio Comitato scientifico Lucia Arbace, Marco Bona Castellotti, Filippo Maria Ferro, Francesco Frangi, Fabrizio Magani, Giuseppe Porzio, Fabrizio Vona.
La mostra vuole essere un omaggio a uno dei massimi artisti del Seicento italiano, al secolo Antonio d’Enrico (Alagna Valsesia, 1575 circa – Varallo, 1633), riportando all’attenzione del pubblico e della critica il suo lavoro a Napoli e nei territori del Viceregno. Attraverso la presentazione di trenta opere – circa quindici di Tanzio e le altre di artisti presenti nel Viceregno (“La stretta cerchia” di Caravaggio, come li definì Roberto Longhi) che, come Tanzio, si sono immediatamente confrontati con la pittura di Caravaggio: Giovan Battista Caracciolo detto Battistello, il Cavalier D’Arpino, Louis Finson, Carlo Sellitto, Filippo Vitale, oltre allo stesso Michelangelo Merisi, rappresentato in mostra dalla splendida Sant’Orsola confitta dal tiranno – la mostra mette in luce aspetti innovativi della figura dell'artista, frutto di anni di ricerche che hanno portato a nuove attribuzioni. All’interno del percorso espositivo verrà presentato un documentario appositamente realizzato che porti alla conoscenza dei visitatori le vicende principali della carriera artistica di Tanzio da Varallo.
dal 24 ottobre 2014 al 11 gennaio 2015
Gallerie d’Italia - Palazzo Zevallos Stigliano, Napoli