Il Castello di Rivoli apre al pubblico uno spazio dedicato al Museo della Pubblicità.
Il progetto si articola in una serie di Percorsi dedicati ad approfondimenti dei linguaggi contemporanei che, con le loro interazioni, hanno determinato e determinano la nascita e lo sviluppo di processi sociali e culturali, in particolare delle tendenze delle arti visive.
Il primo Percorso è dedicato agli anni Cinquanta – Settanta.
Per il nostro Paese sono gli anni della rinascita e della scoperta della televisione ancora caratterizzata da un linguaggio ingenuo o derivato dal teatro e dal cinema. Sono gli anni dei giochi a premi, degli sceneggiati televisivi e del caso, unico al mondo, della pubblicità all’italiana: Carosello, l’appuntamento televisivo preferito dagli italiani.
Il percorso espositivo, che si snoda attraverso quattro sale al secondo piano della Manica Lunga, permetterà al visitatore di assistere a proiezioni tramite un’installazione multimediale e consultare i materiali storici da postazioni informatiche, così come vedere trasmissioni televisive e film secondo una programmazione stabilita.
L’installazione multimediale basata su un’alternanza dinamica di filmati d’epoca e interventi di esperti immergerà lo spettatore nell’atmosfera della ricostruzione, del boom economico, della Contestazione e degli anni Settanta. Eventi straordinari come le Olimpiadi di Roma e lo sbarco sulla Luna accompagnano la vita sociale degli italiani, diventandone i miti accanto a quelli quotidiani come la Fiat 500, le vacanze e i primi Caroselli.
Peppino Ortoleva, storico dei media, Ugo Volli semiologo, Bruno Gambarotta conduttore radio-tv e scrittore e Massimo Melotti critico d’arte e sociologo, sono gli autori degli approfondimenti che – precedendo ogni serie di “schegge” – mettono in luce le specificità di quegli anni. Una particolare sezione sarà dedicata all’evoluzione del rapporto tra creatività e arti visive.
Un tavolo touch-screen permetterà inoltre la visione di manifesti riguardanti sia le campagne pubblicitarie e politiche, sia le elezioni del dopoguerra.
Alcune postazioni informatiche consentiranno invece di visionare una selezione dei circa 2.000 Caroselli, tratti dall’archivio Sipra-Rai, che fanno parte della collezione del Museo della Pubblicità. Si potranno in tal modo rivivere i grandi miti pubblicitari interpretati da attori quali Bramieri, Tognazzi, Calindri, Peppino De Filippo; i cartoni animati Carmencita e Caballero creati da Armando Testa e la celebre Linea creata da Osvaldo Cavandoli per Lagostina, sino a giungere alle realizzazioni pubblicitarie d’atmosfera degli anni Settanta.
Nella Biblioteca del museo, dove sono raccolti circa 40.000 volumi d’arte contemporanea tra edizioni critiche e cataloghi, il visitatore potrà approfondire i linguaggi artistici tra arte e pubblicità.
Una programmazione di film e video proiettati nella sala convegni racconterà la società del tempo come l’Italia preindustriale in Viaggio nella valle del Po di Mario Soldati; l’immigrazione, con il film 1960 di Gabriele Salvatores; il Paese che cambia in Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini; il boom dei consumi raccontati da Gente del boom, da La storia siamo noi di Giovanni Minoli ma anche da Carosello, che passione! di Luciano Emmer, e il Dossier di Ezio Zefferi, C’era una volta Carosello.
Gli italiani visti dalla televisione. Da Lascia o Raddoppia? a Carosello
1 luglio – 16 novembre 2014
Videorassegna multimediale e interattiva del Museo della Pubblicità
A cura di Massimo Melotti
Consulenza scientifica di Peppino Ortoleva
Interventi di Bruno Gambarotta, Massimo Melotti, Peppino Ortoleva e Ugo Volli