Com’è noto, la lotta contro il Generale Batista che aveva avuto inizio con l'assalto alla Caserma Moncada il 26 luglio del 1953, si concluse appunto il 1 gennaio del 1959 con la fuga del Generale da Cuba mentre Santa Clara e Santiago di Cuba erano prese dalla milizia popolare guidata da Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara. L’esposizione pordenonese riunisce ben 220 tra manifesti e bozzetti originali, con numerosi esemplari considerati unici ed altri presenti in collezioni pubbliche e private europee e americane. Documenta una delle stagioni più originali della grafica del Novecento, prodotto di una enclave unica al mondo per clima, caratteristiche e situazione. In questi anni tutti i messaggi dovevano concorrere a rafforzare la adesione popolare al nuovo ideale rivoluzionario. Alcuni lo fanno in forma diretta ma molti altri, altrettanto efficacemente, in modo indiretto, trasmettendo positività, gioia, colore in un momento oggettivamente non facile per l’isola caraibica isolata nel contesto internazionale. La grande mancanza di mezzi economici, lungi dal deprimerli, sembra stimolare gli artisti, o meglio i grafici di tutte le generazioni verso una creatività effervescente e innovativa. Che, pur nel reale isolamento, riesce comunque a catturare e elaborare originalmente, spunti, fermenti, idee dalla vicina America ma anche dall’Europa. Ciò che ha prodotto questo Laboratorio Cubano della Grafica è davvero stupefacente per varietà, colori, forza emozionale e iconografica, come la mostra pordenonese documenta e trasmette. Certo non mancano gli omaggi alle Icone: quella del Lider Maximo, ovviamente, ma anche quella del Che. Ma il Cartel Cubano è molto di più: il manifesto, qui più che altrove, riesce ad interpretare e proporre l’anima profonda di un popolo, in una isola multiculturale e multietnica. Si percepisce chiaramente che dietro ad ogni manifesto c’è una storia, un aneddoto, un racconto di vita, a proporre una immagine di Cuba mediata dal grafico ma aderente alla sensibilità e all’emozione di chi quel manifesto guarda e decritta. Oggi è il visitatore della mostra, ieri era il cittadino e patriota cubano, chiamato ad essere protagonista di una grande, difficile epopea. La mostra allinea i capolavori di un’epoca di comunicazione, le opere più significative di tutti i grandi grafici di quei decenni, nomi ormai parte di un mito. Qui saranno riunite, per la prima volta, le testimonianze dirette dei grafici superstiti di quella grande stagione. Diversi i filoni presenti in mostra. La celebrazione politica, innanzitutto. Ma anche i grandi temi e le realizzazioni sociali, dalla riforma sanitaria a quella agraria, alle campagne per l’educazione estesa a tutti. Poi la comunicazione culturale, verso la quale Castro mostrò ampio interesse, ed in particolare il cinema: straordinaria la sequenza di affiches (e di bozzetti) per i film o per le manifestazioni di e sul cinema. Il linguaggio creativo e figurativo è sempre espresso con grande libertà e autonomia e con l’efficacia consentita dalle tecniche serigrafiche e litografiche utilizzate per la stampa. Il Cartel Cubano, e lo si percepisce bene in mostra, sa svincolarsi dalla pura funzione promozionale “di prodotto” per raccontare, lungo filoni apparentemente diversissimi, l’Idea e l’Ideale di una nazione.
L’arte del manifesto cubano dal 1959
Inizio: 29 settembre 2013
Fine: 12 gennaio 2014
Spazi espositivi Bertossi
via Bertossi 9 - 33170 - Pordenone
Inaugurazione della mostra sabato 28 settembre 2013 ore 17.30
Orario di apertura:
martedi’ > sabato 15.30 > 19.30
domenica 10.00 > 13.00 - 15.30 > 19.30
chiuso: lunedì, 1 novembre, 25 dicembre e 1 gennaio 2014
Ingresso: intero € 3,00 – ridotto € 1,00
Tel: 0434 392916
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Fonte: www.artemodernapordenone.it