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Questo allestimento si inserisce in una serie di mostre dedicate allo studio e alla valorizzazione della collezione di Villa dei Cedri nei suoi aspetti più significativi. Oltre un quarto di secolo dopo l'inaugurazione del Museo Civico, nelle sale del primo e del secondo piano, i classici della collezione si alternano a opere mai o solo raramente esposte, in un percorso che vuole evocare al contempo i protagonisti di questa prestigiosa collezione d'arte e le modalità della sua costituzione.

Dai primi lasciti, anteriori alla fondazione del Museo, ai depositi della Collezione d'arte della Confederazione svizzera; dalle opere date in comodato da collezionisti e artisti, fino alle più recenti donazioni giunte da persone affezionate al Museo e alla città, la raccolta esposta — oltre a offrire un momento di serena contemplazione — permette di scrivere una pagina della storia culturale e del gusto per le arti dei bellinzonesi. Un apporto fondamentale giunse nei primi anni di attività del Museo dalla dissolta Associazione Amici di Villa dei Cedri (oggi Fondazione Amici di Villa dei Cedri), che grazie al generoso lascito del mecenate bellinzonese Mario Della Valle acquisì opere di pregio, che sono tuttora il fiore all'occhiello dell'istituzione. Non potendo elencare tutti i donatori, è quantomeno doveroso ricordare Carlo Bonetti, a cui Villa dei Cedri ha dovuto e deve molto.

Al primo piano si scoprono alcune delle opere più antiche del Museo: le tele di Francesco Bassano, le sanguigne attribuite a Bernardino Mercoli e un'opera lombarda del Seicento, tutte provenienti da raccolte locali confluite nelle collezioni d'arte della Città tra gli anni Venti e Ottanta del secolo scorso.

Dopo i temi religiosi, l'allestimento propone una scelta di ritratti, scene di genere e paesaggi. Nella sala dedicata al ritratto la pittura colta si mescola a quella popolare, rivelatrice di aspetti della quotidianità locale. Nelle sale successive e nel corridoio, dipinti e acquerelli della fase di transizione tra Realismo e Simbolismo, firmati dagli artisti più rappresentativi della collezione, ricordano le figure dei benefattori principali del Museo: Adolfo Rossi e Emilio Sacchi — all'origine della collezione del Museo — presto seguiti dai coniugi Pico e Moretti.

Nella sala dedicata ai paesaggi di montagna — molto presenti nella collezione a seguito dell'esposizione Viaggio verso le Alpi del 1997 e visibili anche al secondo piano — si espone parte dell'importante nucleo di opere di proprietà della Confederazione affidato al Museo dal 1990. L'allestimento prosegue dando spazio alle creazioni di artisti ticinesi: Luigi Rossi, Adolfo Feragutti Visconti, Pietro Chiesa, i giubiaschesi Augusto Sartori e Edoardo Berta; tutti artisti rivalutati in seguito alle esposizioni monografiche organizzate dal Museo nel passato. La scelta di artisti locali continua al secondo piano, con le opere del Novecento ticinese, dello scultore Giovanni Genucchi, dell'acquarellista Giovanni Molteni, degli incisori Giovanni Bianconi, Ubaldo Monico e Aldo Patocchi esposte accanto a opere di artisti confederati residenti in Ticino e alle Intimités di Félix Vallotton, acquistate dall'Associazione Amici di Villa dei Cedri.

Il percorso getta infine uno sguardo sulla creazione degli ultimi decenni, in una sala costruita sul tema del colore nero con dipinti di Italo Valenti, Massimo Cavalli e Mariapia Borgnini, per poi concludersi con i tre polittici di Gianfredo Camesi, che nell'immagine della montagna e nell'impiego dei materiali della sua Valle Maggia esprimono un forte legame con il contesto locale. Un trittico dunque che, in un certo qual modo, riflette e sintetizza l'intera raccolta di Villa dei Cedri, strettamente ancorata al territorio.

A cura di Anna Lisa Galizia e Lucia Pedrini- Stanga

Testi a cura di Lucia Pedrini- Stanga

Museo Civico Villa dei Cedri

6500 Bellinzona  Svizzera
091 821 85 20

www.villacedri.ch