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Il progetto, a cura di Carolina Lio, presenterà una serie di lavori pittorici tra i più recenti della giovane artista Costaricana dal percorso internazionale.

Dopo essere stata, infatti, selezionata per svariati premi e residenze tra l'America Latina e gli Stati Uniti e dopo aver preso parte a importanti progetti dal The Mosan Art Museum nella Corea del Sud al Palais de Tokyo a Parigi, l'artista presenta nella sua prima personale italiana un importante ricapitolazione della sua ricerca, improntata sul sottile e labile confine tra reale e irreale. Il percorso della mostra mostrerà al pubblico una serie di ritratti di bambini reali in contesti irreali, rappresentando i soggetti in modo al contempo tenero e disturbante, velati di un'atmosfera lievemente angosciosa.
L'utilizzo di immagini prese dall'infanzia è un modo per traslarci nella nostra dimensione interiore più profonda e pura, nella psiche e nei giochi nella mente che, chiamata a distinguere tra immaginazione e realtà, sempre più spesso vive al giorno d'oggi in una situazione di confusione e di "dissociazione". Ponendo la propria attenzione su questo distacco tra la nostra mente e la realtà del mondo, l'artista non ha intenzione di concentrarsi su aspetti e disagi personali, malattie mentali o situazioni di disadattamento, quanto su un fenomeno sociologico molto più vasto, collegato a una disumanizzazione diffusa negli ambienti umani. E' il reale stesso ad aver paradossalmente perso di realtà e come troviamo nelle parole della stessa artista: "è come se il nostro ambiente avesse perso spontaneità, emotività e profondità. Proviamo la sensazione onirica dell'essere distaccati da quello che ci circonda, le cose sembrano meno reali di quello che dovrebbero essere, è tutto un sogno o un incubo".
Se in una delle sue precedenti ricerche Sofia Ruiz Ugalde si concentrava sulla falsa normalità degli ambienti familiari, con questi ultimi lavori allarga il discorso all'intera società. Spiega il curatore della mostra Carolina Lio: "L'anormalità che ci parla, che ci sussurra, dalle sue opere, esce fuori da ritratti apparentemente sereni e canonici, persino dolci. Eppure qualcosa ci inquieta, come una nota stonata che non si riesce a identificare. Una nota glaciale, che stride nei sottofondi algidi e neutri, senza contesto e quindi irreali, che immediatamente interrompono il flusso umano del soggetto. Una gelatina densa di freddezza aleggia nei quadri e richiama a quella disumanizzazione che la nostra società ha sposato. Il senso di irrealtà di cui l'artista ci parla non è tanto nella mente quanto nella vita e la mente, cercando una spiegazione, si perde e soffre quella che l'artista stessa chiama dissociazione e derealizzazione: l'individuo non si riconosce nel suo ambiente, la sua propria umanità non trova corrispondenza nei consumi sociali e perde contatto con il mondo

ON & OFF nada es real
Inizio: 19 ottobre 2013
Fine: 31 dicembre 2013
Galleria GiaMaArt
Via Iadonisi 14 - 82038 - Vitulano (BN)
Tel e Fax: 0824.878665
Cell: 338.9565828
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Fonte: www.giamaartstudio.it