Terza mostra del ciclo Greater Torino, dedicato agli artisti delle giovani generazioni che hanno in Torino il proprio spazio di formazione o di lavoro. La città è intesa come territorio allargato, luogo di nascita o di elezione, ma soprattutto piattaforma per la costruzione di un percorso di ricerca alimentato da opportunità di crescita, di mobilità e di relazioni con l’esterno.
Una città aperta dunque, capace di accogliere quelle dinamiche di “andata e ritorno” essenziali nella definizione delle carriere artistiche. Come nelle due edizioni precedenti, anche quest'anno la scelta della doppia personale risponde a una strategia curatoriale che intende approfondire e valorizzare un percorso in atto attraverso una selezione di opere significative e nuove produzioni, in un insieme capace di restituire gli interessi tematici, le modalità progettuali, le pratiche e gli strumenti dei due autori.
Le artiste invitate alla terza edizione di Greater Torino sono Rä di Martino e Laura Pugno. Rä Di Martino è nata nel 1975 a Roma, ha studiato a Londra, ha vissuto a New York e da due anni ha scelto Torino come luogo di residenza e lavoro. Laura Pugno è nata a Biella nel 1975 e si è formata all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, città in cui vive e lavora. In mostra saranno esposti lavori recenti delle due artiste che, pur nella diversità di approcci e mezzi espressivi, incentrano la propria ricerca sul tema del paesaggio, sia esso naturale o architettonico, inteso come spazio di esperienza fisica e mentale, costrutto culturale, oggetto di visioni e rappresentazioni, dalle molteplici valenze poetiche e politiche.
Il lavoro di Rä di Martino da sempre esplora il campo espressivo e simbolico del cinema, in quanto patrimonio di immagini, storie e ricordi personali e collettivi, cui l'artista attinge per creare nuove narrazioni, stratificazioni di segni che ricorrono e si trasformano passando attraverso il tempo e lo spazio. Le opere in mostra sono incentrate su una serie di set cinematografici dismessi nei deserti di Tunisia e Marocco, strutture fittizie, nate per essere effimere, e abbandonate nel paesaggio nordafricano, dove hanno acquisito nel tempo una nuova, precaria identità, analizzata dall'artista tramite fotografie, diapositive, installazioni e un nuovo lavoro video.
Lo sguardo di Laura Pugno si rivolge ad ambienti naturali più vicini e consueti, come la catena montuosa del Monviso, oggetto di numerosi lavori dell'artista, tra cui disegni, incisioni e interventi su opere fotografiche. Il paesaggio è qui oggetto di una scomposizione finalizzata a negarne la visione univoca e unitaria, romantica, per far emergere prospettive frammentarie, punti di vista inconsueti, tensioni e prevaricazioni di un elemento sull'altro, sia esso naturalistico o espressivo. Attraverso procedimenti quasi scientifici o, all'opposto, incentrati su un'esperienza totalmente soggettiva, Laura Pugno demolisce il sistema-paesaggio, sottoponendolo a un processo di liberazione e trasformazione.
La mostra è a cura di Irene Calderoni e Maria Teresa Roberto.
Progetti speciali
Alla fase di realizzazione della mostra seguirà quella altrettanto importante di relazione con i visitatori, secondo l’articolata offerta della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Le artiste di Greater Torino sono state invitate a progettare un laboratorio destinato a giovani e adulti. Lo faranno avvalendosi della collaborazione dello staff dei mediatori culturali d’arte impegnati in mostra, quotidianamente, nel rapporto e nel dialogo con i pubblici. La presenza degli artisti di Greater Torino negli spazi della Fondazione è dunque intesa come risorsa, occasione per ideare e sperimentare nuove forme di relazione attiva con l’arte contemporanea. I due laboratori sono gratuiti e aperti a tutti tramite iscrizione e avranno luogo mercoledì 6 (Rä di Martino) e mercoledì 13 giugno (Laura Pugno) dalle ore 20.30 alle 22.30.
Per informazioni e iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 011. 3797631.