Territori instabili. Confini e identità nell’arte contemporanea, a cura di Walter Guadagnini e Franziska Nori, propone opere di artisti internazionali tra cui Kader Attia, Sigalit Landau, Richard Mosse, Paulo Nazareth, Oliver Ressler & Zanny Begg, Niccolò Benetton e Simone Santilli aka The Cool Couple, che permettono di ripensare l’idea di territorio nel mondo contemporaneo, sempre più caratterizzato da un superamento di concetti come nazione o confine, ma anche da un ritorno a una riflessione sull’individuo in rapporto con un territorio o una comunità specifici.
Che cosa significa parlare di “territorio” oggi? Questo termine non indica solo una nozione geografica o un’area spaziale ma fa riferimento anche a un concetto di appartenenza che si estende a una dimensione personale, psicologica e mentale, e, in un contesto ancora più ampio, sociale, culturale e identitaria. Viviamo in un’era in cui lo straordinario sviluppo della mobilità di persone e beni, la digitalizzazione dei mezzi di comunicazione e della conoscenza, flussi migratori e processi economici sempre più globali hanno radicalmente trasformato la percezione di territori, limiti e confini. Sulla base dell’instabilità di questi concetti fondamentali per la definizione dell’identità dell’uomo, sembrano aprirsi due strade, non necessariamente contrapposte. Da una parte il rifugio nella sicurezza e nella vicinanza micro-territoriale, regionale, o addirittura familiare, dall’altra, come teorizzato dal sociologo Ulrich Beck, un nuovo concetto di cosmopolitismo nella sua accezione più democratica ed egualitaria. Le opere degli artisti in mostra forniscono differenti attitudini, modi di vivere e pensare il rapporto instabile tra identità, territorio e confine in un’epoca di grandi aspettative (e illusioni) su una borderless society, una “società senza confini”, un territorio globale condiviso. Fotografie, video, installazioni danno lo spunto per riflessioni sull’idea di frontiera come scoperta o barriera, sulla ibridazione tra cosmopolitismo e rivendicazione territoriale, sulla figura dell’artista stesso nella sua condizione di viaggiatore, nomade o sperimentatore in bilico tra territori fisici e simbolici. In contemporanea si svolge la mostra L’Avanguardia russa, la Siberia e l’Oriente. Kandinsky, Malevič, Filonov, Gončarova (Palazzo Strozzi, Firenze, 27 settembre 2013-19 gennaio 2014) a cura di John Bowlt, Nicoletta Misler, Evgenia Petrova, la prima mostra internazionale a riconoscere l’importanza fondamentale delle fonti orientali ed eurasiatiche nel Modernismo russo, sollecitando il visitatore a seguire il percorso degli artisti dell’Avanguardia nella loro scoperta di nuove sorgenti d’ispirazione.
TERRITORI INSTABILI. Confini e identità nell’arte contemporanea
Inizio: 11 ottobre 2013
Fine:19 gennaio 2014
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina – Fondazione Palazzo Strozzi
P.zza Strozzi - 50123 - Firenze
Orari: martedì-domenica, 10.00-20.00; giovedì 10.00-23.00; lunedì chiuso
Ingresso: (biglietto valido 30 giorni) € 5,00 intero; € 4,00 ridotto (universitari e altre riduzioni); € 3,00 scuole; ingresso gratuito giovedì 18.00-23.00. Speciale biglietto congiunto con la mostra Avanguardia russa: € 12,50 intero; € 10,00 ridotto (universitari e altre riduzioni); € 5,00 scuole.
Informazioni: T. 055 2645155 / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ufficio stampa: Alessandra Santerini, T. +39 335 6853767, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Chiara Costa, T. +39 349 1981349, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lavinia Rinaldi, Fondazione Palazzo Strozzi, T. +39 055 3917122, F. +39 055 2646560, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.