Henri Matisse nasce il 31 dicembre 1869 a Le Cateau-Cambrésis (Nord-Pas-de-Calais), in Francia. Il suo approccio alla pittura è alquanto accidentale, infatti inizia a dipingere a Parigi durante la convalescenza seguente ad un attacco di appendicite. Come disse in seguito scoprì nella pittura "una sorta di Paradiso".
Nel 1891 abbandona del tutto gli studi di legge, per i quali si era trasferito a Parigi, e frequenta l'Académie Julian, una nota accademia d’arte. Le sue prime opere sono nature morte e paesaggi, secondo la tradizione fiamminga, e riscuotono un discreto successo.
Nel 1897 entra in contatto con il pittore John Peter Russell che lo introduce all'Impressionismo e ai lavori di Van Gogh (buon amico di Russell, ma assolutamente sconosciuto al tempo). Matisse rimase profondamente colpito dai lavori di Van Gogh e dei post-impressionisti Paul Cézanne, Gauguin, ma anche dall'arte giapponese, rivoluzionando completamente il proprio stile facendo del colore l'elemento cruciale dei suoi dipinti.
La sua prima esposizione è del 1904, che si conclude senza decretarne un grande successo. Nel 1905 si trasferisce nel sud della Francia, per lavorare con André Derain, un' esperienza durante la quale si accentua la sua tendenza ad enfatizzare fortemente il colore. I dipinti di questo periodo sono caratterizzati da forme appiattite e linee controllate, con l'espressione che domina sui dettagli.
Attorno al 1904, nel salotto parigino di Gertrude Stein, Matisse incontra Pablo Picasso del quale divenne grande amico, nonostante le rivalità artistiche. Nel 1905, diversi artisti, presto denominati Fauves (fiere, bestie selvagge) presentarono quadri dai colori violenti, spesso dissonanti, per esprimere emozioni, senza riguardo per il colore naturale del soggetto. Matisse mostrò Finestra aperta e Donna col cappello e venne considerato uno dei maggiori esponenti di questo movimento. Le dure critiche ricevute per queste opere e il declino del movimento Fauves fanno avvicinare nel 1906 Matisse agli artisti che lavoravano a Montparnasse, pur non condividendone gli stili di vita libertini.
Nel 1917 Matisse si trasferisce a Cimiez, in Costa Azzurra, un sobborgo di Nizza. I lavori della decade seguente mostrano un rilassamento e un ammorbidimento del suo approccio. La ricerca di Matisse si orienta sull'accostamento tra i colori, sul loro accordo o contrasto, non sull colore in sé. Ai colori primari accosta i colori complementari con l’evidente intento di rafforzarne il contrasto timbrico. Ne risulta un insieme molto vivace con un evidente gusto per la decoratività. Le sue odalische orientaleggianti sono caratteristiche di questo periodo.
Caratteristica dell’opera di Matisse è la continua ricerca artistica, infatti, in tarda età, raffina il suo stile fino a farlo giungere alle soglie dell’astrattismo, senza mai perdere il gusto originale per la forza espressiva del colore.
Nel 1941 a seguito di un cancro all'intestino cui sopravive grazie ad un delicato intervento chirurgico, è costretto ad usare la sedia a rotelle, e con l'aiuto degli assistenti realizza dei grandi collages, chiamati gouaches découpés. Muore per infarto nel 1954, all'età di 84 anni. È sepolto nel cimitero del Monastero di Cimiez a Nizza.
Bibliografia
- Henri Matisse, Scritti e pensieri sull'arte, Saggi Einaudi 718, 1979-88
- Henri Matisse, Pierre Courthion, Henri Matisse: l'intervista perduta , Skira, 2015
- Marie-Thérèse Pulvenis de Séligny, Matisse, Vence. La cappella del Rosario , ed. Jaca Book, Milano 2013
Risorse in rete