C’è la riproduzione fedele dell’abito “guardinfante” di Margherita di Valois, ci sono i colletti “rebatos” di Cristina di Francia e anche il mantello indossato dalla regina Elena: è la mostra che al Castello di Racconigi ( Cuneo) racconta appunto le “Sovrane eleganze” , questo il titolo, attraverso l’evoluzione della moda femminile indossata dalle donne di Casa Savoia.
L’abito “ guardinfante” di Margherita di Valois , sposa di Emanuele Filiberto duca di Savoia, spiega il curatore della mostra Alessandro Lai, era detto anche “verdugado” e conteneva una ampia struttura rigida sotto la gonna, fatta in origine per proteggere il feto nel grembo della mamma ( ecco il nome italiano di guardinfante). Poi divenne una moda che dilagò nella corti durante tutto il Cinquecento. Con quell’abito, di seta bianco- perla e decori floreali in filo d’oro, Margherita fu ritratta ed ora la sua riproduzione campeggia negli ampi e bellissimi saloni del Casello di Racconigi dove la mostra vuole raccontare, attraverso la moda, la storia della dinastia sabauda dal Medioevo al Novecento, con protagoniste le donne del casato. Un mostra che ha due percorsi: nel primo le figure femminili di casa Savoia sono la voce narrante della dinastia, celebrate come icone di eleganza e di stile. Nel secondo il Castello di Racconigi si lega alla storia dell’architettura mettendo in luce sala per sala i suoi legami con le altre residenze sabaude. Due itinerari in cui la storia, l’arte , l‘architettura e la moda si fondono e hanno come filo conduttore le nobildonne di Casa Savoia.
Si va da Adelaide di Susa ,donna potente dell’XI secolo, e dal suo abito di broccato verde con fiorellini e bordo di pelliccia; a Cristina di Francia, la Madama Reale che nel ‘600 introdusse la moda dei “rebatos”, i colletti di pizzo inamidati; alla prima regina sabauda , Anna Maria d’Orléans, manto di velluto cremisi , ricami in filo d’oro e bordo di ermellino; fino al ‘900 con Elena e l’ultima regina Maria narezé. Partendo da quadri che ritraevano queste dame, Alessandro Lai ha selezionato 14 abiti della fondazione Tirelli che ricordassero la moda delle varie epoche come sono visibili nei ritratti che sono stati riprodotti , a fianco dell’abito , su tulle con la tecnica olografica. La similitudine con l’abito d’epoca è stata possibile grazie ai broccati della tessitura veneziana Luigi Bevilacqua. La mostra “Sovrane eleganze, Residenze Sabaude fra arte e moda” è organizzata dall’Associazione terre dei Savoia e dal Castello di Racconigi ed è aperta fino al 10 giugno.