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Calandra Arte, storica galleria delle Cinque Terre con sede a Manarola (SP), presenta – in collaborazione con il Parco Nazionale delle Cinque Terre e i Comuni del territorio – la personale di Francesco Musante in un progetto a cura di Cinzia Compalati. 

L’idea è quella di evocare il Grand Tour, il lungo viaggio attraverso l’Europa che i giovani aristocratici erano soliti intraprendere e il cui scopo era quello di perfezionare il loro sapere. Il tour poteva durare da pochi mesi fino a svariati anni e la destinazione finale era comunemente l'Italia. Durante il soggiorno divenne consuetudine commissionare un proprio ritratto (portrait) a uno dei pittori più in vista del momento o acquistare vedute del paesaggio italiano (landscape views). Nacque così il concetto di souvenir d’Italie: artisti e letterati facevano a gara per aggiudicarsi quadri, oggetti d’antiquariato, gioielli che incontravano nelle varie tappe del Grand Tour. Dai vetri veneziani ai micromosaici romani, dai cammei napoletani ai coralli siciliani, ogni città visitata era ricordata attraverso oggetti straordinari per fattura e bellezza, testimoni del gusto e dell'eccellenza italiana. Parola d’ordine divenne presto ‘Prêt-à-porter’, la necessità di trovare in loco opere già fatte, che corrispondessero al gusto corrente, preferibilmente di piccole dimensioni perché facili da portar via (solo successivamente, nella contemporaneità, il souvenir assunse un’accezione diversa identificata come l’oggetto kitsch, prodotto in serie, da acquistare con pochi soldi). Nella mostra – costituita in toto da opere inedite – Musante si cimenta sul tema ‘ritraendo’ i magnifici paesaggi delle Cinque Terre, interiorizzati secondo la sua consueta cifra linguistica, che diventano protagonisti. Riproduzioni di paesaggi che non sono quindi semplicemente ‘views’ ma ‘portraits’ perché mirano a ritrarre ‘l’anima’, la vera essenza delle Cinque Terre, con una forte valenza emotiva. La mostra è arricchita da un prezioso catalogo edito da Bandecchi & Vivaldi.

Cenni biografici e principali esposizioni

Nato a Genova nel 1950, Francesco Musante è uno dei principali artisti liguri viventi.

Si diploma prima al Liceo Artistico del capoluogo ligure e poi alla sezione distaccata Albertina di Belle Arti di Torino. Negli anni Settanta, in piena contestazione studentesca, decide di iscriversi alla Facoltà di filosofia    di Genova e frequentare i corsi di pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara. Le sue prime sperimentazioni artistiche risalgono al 1967: si tratta perlopiù di ricerche astratte su grandi campiture di colore.
L'anno successivo comincia a esporre le sue opere in mostre collettive, concorsi di pittura e premi. I lavori degli anni 69-70 risentono dell'influenza della Pop Art e dei Combine Paintings di Rauschenberg: chiari i riferimenti agli U.S.A. attraverso scritte e inserimenti di oggetti e legni. A partire dal 1971 decide di fare l'artista a tempo pieno. Pittore, scultore e ceramista, nel 1973 fa il suo esordio con una collettiva e una personale tenutasi alla galleria Il Quadrifoglio della Spezia, città dove si trasferisce dopo il matrimoniocon Sandra. Un anno importante che segna l'inizio del suo lungo e fortunato percorso artistico anche come incisore. Dal 1983 comparirà infatti nei cataloghi delle Incisioni originali italiane e straniere dell'800 e moderne della Libreria Antiquaria di Dino e Paolo Prandi. Fino alla metà degli anni Settanta, Musante frequenta Torino e in particolare la Galleria Sperone, conosce alcuni artisti dell'Arte Povera, tra cui Penone che all'epoca insegnava al Liceo Artistico di Genova.
Nel 1975 si assiste a un cambio di rotta: Musante si dedica alla pittura figurativa, inizialmente creando una serie di figure femminili ispirate a Klimt e alla Secessione Viennese. Un tema che sviscererà lungo dieci anni utilizzando le più diverse tecniche – dall'acquarello, all'olio, al collage, all'incisione – e svariati supporti – tela, legno, ceramica, lastra, carta. Questi lavori saranno esposti in una serie di mostre a Roma, Genova, La Spezia, Milano e Odessa. In questo periodo nasce anche il ciclo legato alla lettura dell' Antologia di Spoon River  e di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol, libro che gli ispirerà un fumetto pubblicato sulla rivista Imagocritica nel 1980. A poco a poco comincia anche il lavoro con la grafica e gli acquerelli dove si intravedono i primi spunti narrativi e fantastici che contraddistinguono la sua opera dal 1985 fino ad oggi: compaiono i suoi “omini” che sembrano usciti da un libro di fiabe e inseriti in contesti pieni di oggetti, personaggi e parole. I suoi dipinti escono finalmente dalle atmosfere “drammatiche” e si alleggeriscono, conseguenza forse dall'aver scelto di vivere e lavorare dal 1993 nel borgo medioevale di Vezzano Ligure (SP). Nel 1984 insegna tecniche dell'incisione artistica in un corso professionale della Comunità Europea. Nel 1987 la Pinacoteca civica di Vezzano Ligure ospita una sua personale e pubblica il volume Opera incisa 1973-87. Nel 1992 espone in Arabia Saudita al Consolato Generale d'Italia a Gedda e all'ambasciata italiana di Riad.
Durante la sua carriera artistica Musante si è dedicato all'illustrazione di diversi libri di racconti e favole. Dal 1971 si sono susseguite più di400 mostre personali. In Italia ricordiamo quelle tenute alla Galleria Alzaia, Roma; Galleria La Nuova Sfera, Milano; Galleria Magazine, Prato; Oratorio Santa Croce, Sarzana; Galleria Il Pomarancio, Sarzana, Palazzo Berghini, Sarzana; Menhir Arte Contemporanea, La Spezia; Spirale Arte, Verona, Milano; Artstudio, Knokke; Galleria Forni, Bologna; Galleria La Mimosa, Ascoli Piceno; Galleria Cardelli e Fontana, Sarzana; Galleria Franca Pezzoli, Clusone; Museo Campano di Capua, Capua; Libreria Fogola, Torino. Musante ha partecipato a numerose collettive a livello internazionale, tra cui l'8° International Triennal of Committed Graphics Arts in the German Democratic Republic di Berlino (1986), varie edizioni del Salon de la Jeune Peinture al Grand Palais di Parigi (1987 e 1988),  Interarte a Valencia (dal 1988 al 1990), Biaf di Barcellona (1989), Lineart International Art Fair a Gent (dal 1991 al 1993), The Artist and the Book in 20th Century al Museum of Modern Art di New York (1993), Libri d'artisti italiani del Novecento al Museo Peggy Gugghenheim di Venezia (1994). Tra le mostre segnaliamo la partecipazione alla collettiva Rifiuti preziosi. Dal Nouveau Réalisme alla cultura contemporanea curata da Maurizio Vanni e inaugurata nel maggio 2006 alla Strozzina di Firenze e la personale al Castello Baronale di Fondi (LT) dal tema L’abbecedario illustrato dei sogni (2007). Ha collaborato, prestando i suoi ‘personaggi’, alla realizzazione della sigla e delle scenografie dello spettacolo televisivo Zelig 2007.Il 2011 lo ha visto impegnato nell’esecuzione dei bozzetti per le scenografie e i costumi per la Bohème del Teatro Carlo Felice di Genova mentre nel 2012 è la volta della mostra pubblica alla Rocca Roveresca di Senigallia (AN). Infine, proprio in questi mesi, l’artista è impegnato nella progettazione di una casa scultura di 100 mq per Telecom Italia: un’installazione itinerante che sarà esposta a partire dall’estate in varie città d’Italia tra le quali Genova, Bari, Pisa, Milano e Bologna.