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Alimenta la mente! E’ un progetto culturale che si inserisce nel quadro delle attività di “Non di solo pane” legate al tema dell’Expo 2015: Nutrire il pianeta, energia per la vita proponendosi di far emergere le diverse valenze simboliche e non del cibo, attraverso una serie di incontri ed eventi ad alto contenuto culturale.

Il corpo si nutre di cibo, la mente si nutre di conoscenza e di bellezza. Il cibo frutto della cultura e riflesso delle specificità e delle diversità è uno dei tratti più facilmente riconoscibili dell’originalità dei popoli e delle culture del mondo così come in senso inverso, in un processo circolare e perpetuo, la cultura strettamente connessa al cibo ne diventa a sua volta diretta espressione. Nello specifico il pane, ricco di valenze culturali, filosofiche, storiche e geografiche è quindi specchio dei popoli e comprenderne il significato equivale a conoscere il mondo. Mangiare non più soltanto per alimentarsi e sostenersi, ma per capire, apprendere e arricchirsi.
Conoscere il pane è conoscere la storia, la cultura che quel cibo ha prodotto e dai cui a sua volta è generata. La conoscenza, la cultura quindi come cibo della mente.
In occasione della Milano Food Week, dal 19 al 24 maggio, la Mediateca ospiterà una settimana ricca di avvenimenti dedicati al connubio tra arte e cibo: dalla grande installazione di Grazia Gabbini alla proiezione video e performance culinaria di Alberta Pellacani, a una serie di incontri sul tema del pane esaminati dal punto di vista della filosofia, della psicoanalisi e della storia dell'arte a cura di Silvana Vecchio, Simonetta Diena e Anna Torterolo.
Non di solo pane è un progetto pluriennale di SBLU_spazioalbello, concepito in occasione di Expo 2015 come momento di confronto della creatività, che si propone, attraverso la ricerca artistica, di stimolare l’opinione pubblica sui temi dell’alimentazione, del consumo e degli stili di vita. 180 ARTISTI ISCRITTI / 180 OPERE CONSEGNATE e una serie di eventi che dal 2013 al 2015 accompagneranno il pubblico in un viaggio semplice e accessibile alla scoperta dell’alimento principe del mondo occidentale: il pane. Un’indagine sul nutrimento del corpo o dello spirito, sulla trasformazione della materia, sullo sfruttamento delle risorse naturali, sul consumismo e sulla distribuzione della ricchezza nel mondo.

STORIE DI MANNA, Grazia Gabbini
Mediateca Santa Teresa, sala centrale
dal 20 maggio al 27 giugno 2014  orari: lunedì, mercoledì, venerdì ore  9,30 - 13,30; martedì e giovedì ore  9,30 - 18,10; inaugurazione 20 maggio 2014, ore 18,00
“Storie di Manna” è l’installazione realizzata da Grazia Gabbini appositamente per lo spazio della Mediateca di Santa Teresa. Composta da carta, stoffa, fili di nylon e lana, appare al visitatore come un grande segno sospeso nell’area della volta centrale e si disegna nello spazio attraverso tante piccole sculture. Eterogenei agglomerati di manna scendono dall’alto, custoditi in una texture filamentosa che fluttua nell’aria, avvolgono lo spettatore in un paesaggio irreale. Incolore e insapore la manna ci ricorda che l’uomo non si alimenta di solo cibo, arriva come qualcosa di inaspettato e inatteso. Il pubblico potrà interagire all’interno di questa mostra raccontando la “propria manna”.

PANI DEL MONDO (video) e I WISH...TIGELLA ARTDESIGN 02 (performance), Alberta Pellacani
Presentazione a cura di Mariacristina Cremaschi, assistant chef Paola Di Bello
Mediateca Santa Teresa, sala conferenze e giardino, 22 maggio 2014, ore 17,00
Oltre ai diversi procedimenti domestici del fare il pane come testimonianza di sapienza tramandata attraverso la pratica e l’imitazione, tra gli ingredienti del video "Pani del mondo", ci sono memoria, narrazioni e tempo lento per un buon fare. Il pane diventa elemento catalizzatore di un viaggio nell'intimità del focolare domestico attraverso gesti e culture di vari paesi. A fine proiezione l'artista, insieme a Paola Di Bello, propone la performance partecipata dal titolo “I WISH ... tigella art design” in cui le tradizionali tigelle modenesi di forma tonda, grazie all’interazione con il pubblico,  si trasformeranno  in sogni, forme e oggetti imprevedibili, instaurando una relazione tra artista e pubblico, tra gusto e desiderio.