Chi è Massimo Zanardi? Un personaggio dei fumetti? Forse, per chi vuole dormire tranquillo nel suo letto e nascondere la testa sotto la sabbia.
Per chi sa guardare il mondo con altri occhi, è lo specchio di ciò che abbiamo dentro, del marcio che ci perseguita. Il buco nero che assorbe ogni emozione e a cui è impossibile sfuggire: una cappa di piombo sull’anima.
Dargli forma, un’ impresa da far tremar le vene ai polsi. Lo stesso Andrea Pazienza confessava di esserne atterrito. Per raccoglierne il testimone, bisogna avere qualcosa di più del coraggio: la sublime incoscienza del genio.
Dote che non manca a Mauro Sbarbi che è andato oltre il copiare in grande le tavole di Pazienza. ha studiato a fondo l’opera del Paz, l’ha inglobata nel suo animo, ricreandola in forma nuova e sublime, secondo l’accezione data dal buon Schopenhauer: il piacere che si prova osservando la potenza o la vastità di un oggetto che potrebbe distruggere chi lo osserva.
Nei quadri di Mauro, che attualizzando la tensione sperimentale dell’arte del Paz, si evidenzia il segreto del potere che Zanardi ha su di noi: il fatto che con tutte le sue ambiguità, sia uno di noi. La sua desolazione è la nostra: a volte vorremmo essere come lui, pura irruzione del caos nel Mondo, ma ce ne manca il coraggio.
Oppure, come ci suggerisce Mauro con la sua pittura, a nostro modo, siamo più forti di lui, dato che guardiamo i nostri demoni senza esserne dominati. Le sue opere ci invitano alla speranza che Zanardi possa cambiare, ritrovando se stesso.
Speranza che è in tutti noi, quella di riscattarci dai nostri limiti e dalle nostre debolezze: di smettere di vagabondare senza meta su una vespa, di abbruttirci su un divano o di meditare vendette e scherzi crudeli, per scoprirci un attimo cavalieri in splendida armatura o semplicemente persone che provano a fare, nel loro piccolo, qualcosa di Giusto.
Ma nonostante questo, se Zanardi non si redime e vive in noi, come un cancro che ci divora l’anima, come possiamo affrontarlo e vincerlo?
Andrea Pazienza e Mauro Sgarbi, con le loro creazioni, ci suggeriscono come l’unica via sia l’Arte. Proiettare sulla tela o sul foglio i nostri abissi e sfidarli in un eterno duello, senza vincitori né vinti. Perché distruggerli è distruggere noi stessi.
mostra a cura di togaci
special guest
Associazione culturale Artmerlino
arte e oreficeria di Rita Ciarapica e Marco Addamiano.
sculture dedicate ad Andrea Pazienza
Reading di Alessio Brugnoli e Patrick Gentile
HulaHoop Gallery - via de Magistris,91/93-Roma