IO SOTTRAGGO Performance e C’EST MOI – installazione fotografica. Doppio appuntamento a Lecce. Sporgono dal volto le ossa dure e rigide. Gli occhi sembrano esplodere, grandi, penetranti eppure dentro spenti, morti.
Avrebbe voluto perdere ancora qualche grammo per sentirsi realmente felice, soddisfatta ma, per quanto ci provasse, le era impossibile riuscirci. Eppure, ogni giorno, rinunciava a un qualcosa in più. A un cucchiaino di zucchero, a uno spicchio di mandarino, a una ciliegia rossa, matura.
Ma, nonostante ciò, quei 21 grammi restavano lì, ben segnalati dall’ago, snellissimo, sulla bilancia. E quando il ridurre non bastava più, iniziò ad espellere il cibo dal suo corpo provato. Due, quattro, dieci volte al giorno. Non bastava ancora.
Così iniziò a nutrirsi della sua stessa saliva, vischiosa e insapore. La gustava, deglutendo lentamente, assaporandola, per poi notare che i 21 grammi erano ancora lì. Evidenti ai suoi occhi.
E si nascondevano tra le pieghe del corpo, ai lati della bocca, nell’incavo tra il collo e la spalla, dietro le ginocchia, sul seno, tra le dita.
Allora smise anche di bere, fino a che, un giorno, non le mancò la forza per vivere.
S’era lasciata morire così.
E non seppe mai che
quei 21, miseri grammi, altro non erano che
il peso della sua anima.
Il disturbo alimentare rappresenta il “male di vivere” del nostro tempo.
Il 29 marzo, alle ore 18.00 aLecce, presso Palazzo Turrisi (via Marco Basseo) Giovanna Lacedra si esibirà nella sua Performance-Confessional sulla devastante patologia anoressico-bulimica dal titolo: “IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO”. All’evento, organizzato da Leccedafare.it e La Fabbrica dei Gesti, prenderanno parte il dottor Danilo Urso, psicologo e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale; la dottoressa Rossella Fanelli, psicologa, psicoterapeuta e consulente presso l’Istituto Santa Chiara di Lecce e la dottoressa Miriam Rizzo, psichiatra presso il Centro di Salute Mentale di Nardò.
Tra le sale del Palazzo, dal 29 sino al 31 marzo, Pablo Peron esporrà il suo progetto fotografico: “C’EST MOI!…Le flux de quelque chose qui n'a pas de nom...”, realizzato in collaborazione con Giovanna Lacedra. Peron racconta, attraverso le sue fotografie l’intimimità, cautamente celata, dai suoi soggetti. Squarcia l’involucro e penetra, fugace, fino a toccare l’anima dei volti, degli sguardi, dei corpi che cattura con l’obiettivo, studiandone ogni, singolo, dettaglio.
(Testo di Valeria Mingolla)