Fino al 25 settembre 2016 presso la chiesa sconsacrata di San Sisto (MI), sede dello Studio Museo Francesco Messina, è organizzata la mostra “Il mio nome è cavallo”, dedicata all’iconografia del cavallo fra Oriente e Occidente.
Protagonista della mostra è la figura del cavallo, trait d’union della cultura visiva di popoli distanti fra loro, tanto cronologicamente quanto geograficamente, come ben evidenziano le opere esposte. Tra di esse un Auriga (colui che guidava il carro da guerra e partecipava alle corse di bighe) ritratto nel mosaico pavimentale della Villa di Baccano a Roma, ma anche nella splendida Testa di cavallo, di cultura sasanide, conservata nel Département des Antiquités orientales del Louvre, da cui giunge in Italia oggi per la prima volta. Dall'Institut du Monde Arabe di Parigi, partner dell'iniziativa, proviene un cavallino scolpito su un frammento di giara scoperto a Susa, in Iran occidentale, che scalpita su un fregio ornamentale di memoria classica.
Sono inoltre esposte la stampa con Teste di cavallo di scuola leonardesca, una coppia di disegni con Teste di cavallo legate all'iconografia dei Dioscuri, un’armatura da cavallo iraniana del Cinquecento oltre a un prezioso manoscritto bolognese della Pharsalia, datato 1373, con illustrazioni attribuite a Nicolò di Giacomo, prestato dalla Biblioteca Trivulziana. E, ancora, un Gian Giacomo Trivulzio a cavallo dalle Raccolte d'arte applicata del Castello, accostato al bronzetto di un Cavallo al passo, di scuola leonardesca, in prestito dalla Cà d'Oro di Venezia.
Il progetto espositivo prende ispirazione dalle pagine del libro Il mio nome è Rosso di Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura.
Nel celebre libro viene affrontato un tema di grande attualità, la convivenza fra culture e popoli, sullo sfondo di un paesaggio artistico condiviso e unanimemente rispettato. Protagonista del giallo, ambientato alla fine del Cinquecento alla corte del sultano, è la figura emblematica del cavallo, ritratto dai miniaturisti secondo un'iconografia occidentale, naturalistica, erede della tradizione estetica veneziana. La mostra restituisce questo ponte fra Est e Ovest, attraverso un viaggio ideale che vede proprio nella figura del cavallo un elemento di congiunzione.
Il suggestivo allestimento che evoca, sullo sfondo dei cavalli esposti, paesaggi dal sapore antico e mediorientale, è un progetto site-specific dell'architetto Fabio Fornasari.
Info
Studio Museo Francesco Messina-Chiesa San Sisto - Milano
Fino al 25 Settembre 2016