Il MAO, Museo d’Arte Orientale di Torino, ha presentato il suo nuovo direttore: è Davide Quadrio. Il MAO è una delle realtà più significative in Italia, e tra le maggiori in Europa, per la conoscenza e lo studio dell’arte orientale, ospitato nello storico Palazzo Mazzonis.
“L’Asia è un continente culturale immenso, ricco di tradizioni ma anche di intuizioni culturali e sociali innovative e importanti. Essere direttore del MAO è per me una grande opportunità per portare a Torino la mia esperienza trentennale in Asia. Ringrazio la Fondazione Torino Musei per la fiducia riposta in me per accompagnare il MAO in una dimensione museale ancor più internazionale”, Così ha esordito nella conferenza stampa di presentazione il nuovo direttore.
Quadrio è un produttore culturale, curatore e educatore che vive e lavora tra Asia e Italia. Ha fondato e diretto per un decennio il BizArt Center, il primo laboratorio artistico indipendente no-profit a Shanghai, nato per promuovere la scena artistica contemporanea locale. Nel 2007 ha creato Arthub, una piattaforma curatoriale dedicata alla produzione e alla promozione dell’arte in Asia e nel mondo. Gli archivi di BizArt e Arthub, attivi in Cina dagli anni 2000, sono stati presentati come una delle realtà culturali e risorse artistiche principali per la mostra “Art and China after 1989: Theatre of the World”, ospitata dal Guggenheim di New York e Bilbao. Quadrio è stato ospite presso il Shanghai Visual Art Institute (2011-2017), ha curato e prodotto il progetto monumentale City Pavilion per la Biennale di Shanghai del 2012.
Dal 2013 al 2016 ha curato la sezione di arte contemporanea dell'Aurora Museum di Shanghai, una delle collezioni di arte antica cinese più spettacolare al mondo. Dal 2020 è professore d’eccellenza presso lo IUAV di Venezia (ateneo interamente dedicato all’insegnamento e alla ricerca nel campo delle discipline progettuali: Architettura, Pianificazione e urbanistica, Design, Arti, Moda, Teatro e arti performative).
“Ma non farò del MAO un museo di arte contemporanea” ha precisato Quadrio, "invece cercherò di coinvolgere nell’attività del museo le comunità asiatiche presenti in città ( Pakistan, Bangladesh, Cina fra tutti) e come produttore culturale starò attento anche alle ragioni economiche. Penso poi di mettere in rilievo anche gli aspetti antropologici, rituali e religiosi dei manufatti esposti”. Quadrio ha sottolineato il suo progetto di far entrare il MAO di Torino in un network internazionale di arte orientale. Il Mao sarà un posto dove si faranno non solo mostre, ma un lavoro di ricerca, convegni, incontri con studiosi e le scuole.
La collezione del Museo di Arte Orientale di Torino è disposta su quattro piani dell’edificio, raccoglie opere dell’Asia meridionale e Sud-est asiatico, mentre al piano terra si trovano i suggestivi giardini giapponesi, spazi per le mostre temporanee e per incontri, conferenze, concerti, spettacoli e laboratori.
Le opere e i reperti . identificate per aree geografiche e suddivise in cinque sezioni (Asia meridionale e sud-est asiatico, Cina, , Giappone, Himalaya e Islam), vengono esposte a rotazione.
Mao , Via San Domenico, 11, 10122 Torino TO