A cura di Rossella Vodret, la mostra intende illustrare e approfondire un periodo fondamentale dell’arte italiana, che vede la città di Roma protagonista di una profonda trasformazione attuata nel corso del primo trentennio del Seicento.
Il rinnovamento artistico dell’Urbe coincise con l’arrivo di Michelangelo Merisi da Caravaggio, nei primi anni Novanta del Cinquecento, il cui linguaggio innovativo determinò l’inizio di una nuova epoca.
La mostra accosta a un capolavoro di Caravaggio - il bellissimo Narciso che si specchia nella fonte -, dodici magnifiche tele di caravaggeschi. Un insieme di opere autografe e documentate dei pittori a lui legati, tra gli altri: Giovanni Baglione (Roma, 1566 - 1643), Tommaso Salini (Roma, 1575 circa - 1625), Hendrich van Somer, Orazio Borgianni (Roma, 1578 – 1616), Lionello Spada (Bologna, 1576 – Parma, 1622), Angelo Caroselli (Roma, 1585 - 1652), Artemisia Gentileschi (Roma, 1593– Napoli, 1653).
"Abbiamo voluto portare il quadro di Caravaggio, ed altri della prima e seconda generazione dei caravaggeschi, perché oggi è il migliore ambasciatore dell'arte italiana, il più poderoso e caro", ha detto Rossella Vodret intervistata da Prensa Latina.
Info
Museo Nacional de las Bellas Artes de la Havana - L'Avana (Cuba)
Dal 23 settembre al 27 novembre