Paesaggi, aerei, visioni dall’alto a volte dilatate, distorte o addirittura capovolte: l’Aeropittura futurista è protagonista a Parma con la nuova mostra primaverile nel Labirinto della Masone, Dall'alto. Aeropittura futurista, a cura di Massimo Duranti con la collaborazione di Andrea Baffoni.
L’esposizione intende offrire una ricognizione sistematica di un movimento che coinvolse alcuni tra i principali artisti italiani della prima metà del Novecento, rimarcandone le specificità anche nei confronti delle altre correnti che si svilupparono a partire dal Futurismo.
L’Aeropittura esalta con sintesi ed essenzialità la velocità, il movimento e la simultaneità del volo come atto fisico e come stato d’animo e vide la sua consacrazione nel 1931 con un Manifesto dedicato a firma di Balla, Depero, Dottori, Benedetta, Fillia, Somenzi e Tato, ma già dalla metà degli anni Venti aveva iniziato a diffondersi tra alcuni pittori futuristi – fino ad assumere ufficialità alla fine del decennio a partire da uno scritto di Mino Somenzi del 1928 e da un articolo di Filippo Tommaso Marinetti del 1929.
Sensazioni nuove e nuove prospettive prendevano forma sulla tela, esaltando la velocità e il dinamismo, ma anche l’entusiasmo, l’eccitazione e lo stupore di chi, magari per la prima volta, aveva il privilegio e il coraggio di guardare il mondo dalle nuvole.
Il successo dell’Aeropittura è tale che per la III Quadriennale d’Arte Nazionale (1939) verrà realizzata una mostra collettiva intitolata Mostra futurista di aeropittori e aeroscultori, introdotta da Marinetti che per la prima volta analizza diffusamente la tendenza classificando il movimento in quattro declinazioni pittoriche e in due aeroscultoree.
Le opere presentate in questa mostra sono circa un centinaio, di oltre trenta artisti tra pittura, disegni, acquerelli, grafiche di medie dimensioni e anche aerosculture come quelle di Renato Di Bosso, Umberto Peschi e Mino Rosso.
Gerardo Dottori è presente con le grandi tele Incendio in città e Volo sull’oceano, ci sono dipinti di Osvaldo Peruzzi, Fillia, Enrico Prampolini con le sue opere che tendono a un’astrazione del tutto personale; non mancano inoltre gli aerei sapientemente ritratti da Tullio Crali e da Tato e Fortunato Depero che, seppur non aeropittore in sento stretto, firmò il Manifesto e sperimentò con le prospettive aeree numerose volte.
Interessante anche la presenza di artiste futuriste: Benedetta Cappa Marinetti, Leandra Angelucci Cominazzini, Barbara Marisa Mori, affascinate, anch’esse dalle nuove tecnologie e dalle possibilità rappresentative che offrivano.
Nella foto in alto: Fillia, Mistero aereo (1930)
Qui sotto: Sibò (Pier Luigi Bossi), Spirali tricolori su Sabaudia (1936-1937)
La mostra è aperta dal 9 aprile al 3 luglio, 2022: tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.30 alle 19.00.
Prenotazione consigliata per i giorni festivi e nel fine settimana online https://shop.francomariaricci.com
Per informazioni e biglietteria online: www.labirintodifrancomariaricci.it
L’accesso è incluso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone che comprende anche l’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci.