Il lavoro di Federica Gonnelli permette una molteplice stratificazione di interpretazioni che, di volta in volta, privilegiano diverse componenti costitutive. Si cercherà, perciò, di recuperare una persistenza, il fil rouge che restituisce, al di là di ogni possibile variazione, la cifra caratterizzante del lavoro dell'artista.
Un elemento di riconoscibilità, nell'opera di Federica Gonnelli, è infatti proprio nella stratificazione dei piani. Utilizzata, nelle opere su carta, nelle opere tridimensionali, nei video e nelle installazioni, la successione dei livelli è portata alla massima espressività attraverso un gioco di trasparenza e di opacità. Uno dei materiali più utilizzati dall'artista è un velo che permette allo sguardo di attraversarlo e, al tempo stesso, lo trattiene, in modo da consentire una percezione che è compiutamente spaziale. La sequenza dei piani impone un movimento allo spettatore: non può rimanere fermo, magari eleggendo un ottimale punto di vista, come farebbe dinanzi a un dipinto, ma è costretto a una costante variazione della propria posizione che, di conseguenza, porta a una costante variazione della configurazione dell'opera. Nelle “scatole”, negli ambienti, negli allestimenti tridimensionali, in quei lavori che utilizzano una fonte di luce, è evidente la definizione di una relazione spaziale tra opera e spettatore. La stratificazione, nel gioco della trasparenza e dell'opacità, tuttavia, non è solo nella scelta del materiale di supporto dell'immagine. È una cifra caratterizzante sin dai titoli delle opere che spesso propongono un'ambiguità semantica indecidibile. Prosegue, poi, nel recupero della materia concettuale alla quale attinge l'autrice. Nel caso del progetto per Nuvole Arte, Federica Gonnelli si appropria dell'intero spazio della galleria per collocare lavori, o meglio sarebbe definirli, parti di un'unica opera, che sviluppano il tema del vello d'oro. Nel lanificio che fornisce il contesto delle ambientazioni delle immagini, ha lavorato il padre dell'autrice: il dato biografico e intimo permette l'attualizzazione del riferimento classico lontano. Infine, il percorso suggerito dal vello/velo che parte dall'antichità per attraversare il vissuto personale finisce per ricollocarsi all'interno della galleria stessa. Neféle, come ricorda l'artista, è una protagonista del mito ed è personificazione e divinità delle nuvole. Il riferimento non è solo un omaggio al nome della galleria, un sagace calembour concettuale. Rappresenta essa stessa l'archetipo del gioco tra trasparenza e opacità, nella variazione della sua densità costitutiva. Il senso dell'opera d'arte, sembra infatti suggerire Federica Gonnelli, è nella stratificazione di trasparenze: la “densità” di un'opera deve consentire di intravedere quanto è l'oggetto della rappresentazione. La rappresentazione deve lasciarsi attraversare. Come una nuvola dallo sguardo. [Domenico Maria Papa]
Federica Gonnelli nasce a Firenze nel 1981, dove a frequenta l’Accademia di Belle Arti. Dal 2001 sviluppa una profonda ricerca sul rapporto contenuto-contenitore, con oggetti e immagini alle quali sovrappone, grazie alla trasparenza dell’organza altre immagini, ampliando i suoi progetti fino alla realizzazione di installazioni e videoinstallazioni. In questa dialettica tra contenitore-contenuto, velo-opera d’arte, abito-corpo si inserisce il tema della presenza-assenza del corpo stesso. Dal 2003, Federica, propone le sue opere in mostre collettive, personali e vincendo vari concorsi sia in Italia sia all’estero. Nel 2006 consegue il diploma di Alta Cultura Artistica, in Pittura, con tesi in Storia dell’Arte dal titolo “L’Arte & L’Abito” e nel 2013 il diploma del Biennio di Specializzazione in Arti Visive Multimediali e Discipline dello Spettacolo, con tesi dal titolo “Videoinstallazioni tra Corpo-Spazio-Tempo”.
Info
Nuvole Arte Contemporanea - via IV Novembre (I traversa) - Montesarchio (BN)
Inaugurazione: 29 marzo 2014 ore 18:30
Orario: lun. - sab. 9:00-13.:00, 17:00-20:00; domenica su appuntamento
www.nuvolearte.org